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MADDALONI- Tenneriello interroga e De Filippo risponde. Sembra proprio che il “cantiere lumaca”, paralizzato in realtà da nove anni, ricomincia a mettersi in moto. Completata l’ultima fase di chiusura dei vecchi lavori in sospeso, possono partire le opere di completamento.

Sindaco De Filippo si parte?

Già è partito il cantiere con un’opera di bonifica. Poi è stata aggiunto il riempimento del piano interrato. Rispetto al progetto originario, è stato cancellato il sistema di valorizzazione geotermica. Pertanto, c’è stata una colmata aggiuntiva. Su quella saranno eretti i ponteggi propedeutici alle opere di completamento.

La storia infinita di questo cantiere, cominciata con un crollo e continuata con conteziosi giudiziari, sembra però all’insegna della lentezza. O no?

Siamo al cospetto di un paradosso: dopo un decennio di paralisi assoluta, edilizia e giudiziaria, rilevo una manifesta impazienza verso lavori in corso. Stato d’animo che sarebbe stato più prezioso quando il comune era ostaggio dei consulenti tecnici d’ufficio e delle sentenze. Si dimentica che tutto questo è ormai alle spalle.

Non può negare che è una ripartenza lenta?

Non possiamo negare che è una ripartenza vera. Mi si consenta una citazione in latino: “Gutta cavat lapidem”. Traduco in napoletano: “Dicette o pappice vicino a’ noce ramm’ o tiemp’ ca te spertose”. E adesso siamo arrivati a bucare il muro giuridico-burocratico. Annuncio che, con l’avvenuta colmata, saranno eretti in ponteggi per la costruzione degli ultimi due solai e l’avvio delle opere di tramezzatura.

Per la parte storica in muratura i tempi sono più lunghi?

Si procederà prima a completare la struttura in cemento armato a cui sarà ancorata la parte in muratura. La ricostruzione è cominciata e noi vigileremo.

Redazione