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MADDALONI- Lo stato di agitazione e l’insoddisfazione degli operatori ecologici non finisce mai. La sensazione è che i bisogni del personale e gli orientamenti dell’azienda non riescono ad incontrarsi. Oltre ai problemi, che hanno innescato l’attuale stato di agitazione (motivato anche dalla mancanza di dispositivi di protezione individuale), permane la preoccupazione per le condizioni di assembramento e la mancanza di percorsi di distanziamento all’interno degli uffici. Questa volta, non si chiede uno screening epidemiologico collettivo ma un inasprimento dei sistemi di prevenzione. Problemi si sommano a problemi: continua l’insoddisfazione per la riorganizzazione dei quadri aziendali. Ad oggi, restano senza risposta l’immediato adeguamento delle strutture igieniche, il costante controllo dei livelli dei materiali di sanificazione e poi la questione ricorrente dei ticket mensa e delle protezioni ( a cominciare dalle mascherine) per espletare in sicurezza il servizio. Sembra un film che si ripete sempre uguale a se stesso. La sensazione è che problemi mai del tutto affrontati ritorneranno periodicamente come lo stato di agitazione, l’insoddisfazione dei dipendenti e il difficile dialogo o rapporto tra azienda e maestranze.

Redazione