00 4 min 3 anni

La notizia della settimana sono le dimissioni di Giovanni Ferrara da sindaco di San Felice a Cancello, presentate tramite missiva datata,probabilmente pure protocollata, il 01.02.21 inviata al presidente del consiglio comunale e segretario generale.

Diciamocela tutta, proprio una sorpresa queste dimissioni non sono, semmai lo sono per il periodo,con ancora la pandemia in atto, che a San Felice pare essersi ripresentata con una certa forza. 
Ferrara ha avuto fin da subito vita dura, nonostante la vittoria schiacciante, dovuta anche all’infortunio del maggior competitor Emilio Nuzzo. Spesso si è trovato sul filo del rasoio e lo si vede anche dai continui cambi di giunta per cercare di tenere a freno gli impulsi della sua maggioranza. 

Ferrara ha già una volta posto le sue dimissioni sul tavolo, poi ritirate, ha pure dovuto affrontare una mozione di sfiducia, che solo grazie alla voglia di stravincere del Movimento 5 Stelle è riuscito poi a ricomporre la sua maggioranza. Pure le elezioni regionali non hanno aiutato, troppi candidati, il divide et impera non ha funzionato. 

Ferrara con la sua lettera pone l’indice sul mancato appoggio di “istituzioni esterne” e non è chiaro se si riferisce ad istituzioni vere e proprie o magari in senso ironico a quelle personalità politiche e non della città che muovono voti. Non solo, anche sulla macchina comunale, che non ha marciato di pari passo con l’amministrazione. 

Certo Ferrara non è esente da colpe, se la maggioranza è stata litigiosa da subito, lo si deve pure al fatto che il primo cittadino non è mai riuscito a imporsi come leader e fare sintesi tra le varie anime. Non era facile certo “governare” questo comune dopo il lungo commissariamento per note vicende e pure dissestato, mettiamoci la ciliegina sulla torta del Covid e il piatto è servito.

Curioso come le dimissioni arrivino dopo una riunione di giunta tenutasi lo stesso giorno.

Ora si apre un problema di carattere procedurale, il sindaco ha voluto evitare il commissariamento lungo e far votare in primavera, ma in base alle regole statuarie, tenendo conto che il presidente del consiglio comunale ancora non si è attivato, al momento non si potrà evitare il commissariamento lungo. Certo se si dimettessero tutti i consiglieri sarebbe un’altra faccenda.

Questo sta anche, a nostro avviso, comportando un problema di legittimità di alcuni atti visto che il vicesindaco sta emettendo ordinanze, ma in base allo statuto e al tuel il vice non subentra in caso di annunciate dimissioni del sindaco, tra l’alto tali dimissioni ancora non sono efficaci e irrevocabili.

Riguardo gli altri comuni, brevemente segnaliamo restrizioni dalla circolazione stradale e pure divieto di fumare in luoghi pubblici ad Arienzo. Così come a Santa Maria a Vico si è deciso di vietare il consumo di alimenti e bevande nelle piazze dopo le vicende di ordine pubblico verificatesi al Parco De Lucia, sebbene si dica che l’ordinanza è stata emanata per evitare assembramenti. Cervino in questa settimana è stato l’unico comune che ha fatto segnare un meno nella colonna dei positivi e speriamo si continui così, tra qualche settimana dovremmo cominciare a sentir parlare sempre più di strategie elettorali, intanto abbiamo il primo candidato a sindaco: Giuseppe Vinciguerra.

www.pungiglioneblog.com

Alfredo Ferrara