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MADDALONI- La situazione è grave e pure molto seria. Se non fosse che riguarda la paralisi dell’unico settore economico cittadino ancora in grado di sprigionare occupazione, investimenti e attrarre anche contributi statali. Stiamo parlando dell’ingorgo delle pratiche edilizie accumulate all’Ufficio tecnico. Si respira un’atmosfera pesantissima tra i tecnici, le imprese e la dirigenza dell’Ufficio tecnico comunale. Ma quale è la strada per evitare la paralisi temuta? Ne abbiamo parlato con il sindaco Andrea De Filippo.

C’è una possibilità per non morire di «lentocrazia comunale»?

Potrei dire molte cose. Esordisco con un dato di fatto: messa in campo una task force di tecnici esterni cioè altre quattro unità ausiliari, in un ufficio tecnico desertificato dai pensionamenti, per smaltire  300 pratiche edilizie (comprensive di 90 scia alternative), arretrate nel quadriennio 2017-2020. Non nascondiamo i problemi. Ma, senza fare proclami, si sta procedendo ad azzerare in un mese quello che è stato accumulato in un solo anno: entro febbraio smaltiremo l’arretrato 2017.

C’è luce in fondo al tunnel?

I quattro tecnici esterni, che potrebbero anche raddoppiare, nel trimestre successivo potrebbero eventualmente anche liquidare le pendenza ereditata dal 2018.

E’ sempre una corsa contro il tempo. O no?

Sfugge un dettaglio importante. Insieme alla mole di arretrato, si stanno ripensando i criteri di gestione dell’Ufficio tecnico e si lavoro ad avviare un percorso amministrativo straordinario. Per farla breve, faccio un esempio: si sta risolvendo l’annosa diatriba sulle modalità di costruzione e gestione dei sottotetti irrisolta da dieci anni. Basta solo questo per comprendere quanto si sta facendo.

Il problema dei problemi è che manca il personale...

Innanzitutto, è il caso di smentire gli allarmi su una imminente paralisi dell’ufficio tecnico comunale (Utc). La situazione è senza precedenti: oltre all’assunzione di sei geometri, si paventa il richiamo in servizio degli ultimi quattro tecnici pensionati. In più è stato assunto il dirigente. Fatto e programmato in due anni e mezzo quello che non è stato fatto e programmato in 25 anni.

Ma questo può bastare?

Non si vuole capire che si sta facendo una vera opera di ricostruzione. E nelle more dei tempi di assunzione di personale, che non c’è e che non possiamo inventare, qualche successo è stato ottenuto come per le pratiche di condono edilizio (due anni in arretrato) grazie al ricorso ad una «short list» di tecnici esterni. E non è poco in queste condizioni che nessun sindaco e nessuna amministrazione ha dovuto affrontare prima.

Redazione