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Per il momento c’è la tregua armata ma qualche altra puntata della telenovela Festival potrebbe esserci nei prossimi giorni. Diciamo che siamo agli sgoccioli. Manca meno di un mese a Sanremo2021 e prima o poi dovrà esserci il DPCM CANZONETTA definitivo sulla 71ma edizione del Festival della Canzone Italiana. Voci insistenti, confermate tra gli altri dall’ANSA, riferiscono di una presa d’atto da parte di Amadeus sulla ormai nota questione inerente il pubblico presente all’Ariston dal 2 al 6 marzo prossimo, date per il momento ancora confermate della kermesse. Dopo 48 ore di fuoco tra comunicati, smentite, minacce di abbandono, twitter e storie Instagram, il conduttore e direttore artistico pare abbia alzato bandiera bianca ed accettato la decisione epocale di far svolgere il Festival senza pubblico, ne pagato ne tantomento pagante. Dopo le indicazioni istituzionali del Prefetto di Imperia e del Ministro dei Beni Culturali Franceschini (LEGGI IL NOSTRO SERVIZIO), anche Amadeus ha dovuto arrendersi all’evidenza. Il Teatro Ariston non è uno studio televisivo e Sanremo2021 sarà per la prima volta trasmesso solo in televisione. Le altre tradizioni della settimana festivaliera (red carpet, eventi collaterali, momenti offerti dagli sponsor all’esterno del Teatro, incontri ravvicinati tra pubblico e cantanti in gara, ecc.), erano già state annullate nel corso di questo mese di gennaio infuocatissimo.

L’esterno del Teatro Ariston

Al momento a vincere è solo il piccolo schermo con il suo business di pubblicità ed ascolti. Nei prossimi giorni si tornerà ancora sull’argomento ma ormai è cosa certa: sarà un Sanremo come mai visto e raccontato prima. Amadeus fa un passo indietro per volontà della RAI. Il conduttore e direttore artistico non ha nessuna colpa: ha provato fino all’ultimo, seppur commettendo qualche sbavatura a causa della troppa emotività, a confezionare un Festival “normale” in nome della ripartenza di tutto il settore dell’intrattenimento. Adesso la patata bollente passa in mano alla RAI con il protocollo organizzativo e sanitario con cui a Viale Mazzini sta cercando un punto di equilibrio tra le indicazioni del governo e quelle degli esperti per fare in modo che l’evento possa svolgersi in sicurezza. Quella sicurezza che non può non restare al primo posto per tutto il carrozzone (quest’anno molto ridotto) che sta lavorando per il Festival.

Vincenzo Lombardi