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Continuano le consultazioni nel secondo giorno. Nel pomeriggio è stata la volta del gruppo alla Camera di Liberi e Uguali e delle delegazioni di Italia Viva e del Partito democratico.

– Liberi e Uguali – “Abbiamo comunicato al presidente Mattarella la nostra disponibilità a proseguire la esperienza di governo con il presidente Conte, fondata sull’alleanza tra M5S, Pd,e Leu come nel 2018 e che possa allargarsi a chi crede nei valori costituzionali ed in una Ue solidale”. Lo ha detto Federico Fornaro di Leu al termine dell’incontro al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La posizione di Iv – “Andare ad elezioni sarebbe un errore per l’Italia, rischiamo di perdere l’appuntamento con il recovery. Occorre un governo presto e abbiamo dato disponibilità al presidente per individuare le soluzioni più opportune, preferiamo un governo politico che istituzionale ma siamo disponibili anche a un governo istituzionale“. Così Matteo Renzi al termine delle consultazioni con Iv. “Abbiamo sentito ‘mai più con Iv’, ‘non più con Iv’, poi ‘Iv è irresponsabile e inaffidabile‘. Noi pensiamo – ha detto Renzi – sia inaffidabile chi non vuole affrontare adesso la questione dei prossimi anni. Non siamo né inaffidabili né irresponsabili ma molto chiari e diretti: abbiamo sentito parole su di noi al limite dell’insulto. Vogliamo sapere dalle altre forze se ritengono Iv parte o non parte della maggioranza”. “Rimettiamo la valutazione a chi in queste settimane ha messo veti su noi“. “Noi non abbiamo fatto il nome di Conte perché siamo in una fase precedente”, ha detto Renzi. “Veti sui nomi? Credo che dobbiamo adeguarci all’adagio latino ‘Nomina sunt consequentia rerum’, i nomi sono conseguenti alle cose”.

Il Pd dal suo canto ha ribadito, come votato ieri nella direzione la propria posizione per il Conte ter. “Abbiamo indicato la disponibilità a sostenere un incarico al presidente Conte che anche nell’ultimo voto di fiducia si è rivelato punto di sintesi ed equilibrio avanzato”, ha detto Nicola Zingaretti al termine del colloquio con il capo dello Stato. Il Pd ha comunicato di sostenere l’incarico al presidente uscente Giuseppe Conte “per un governo che possa contare su un’ampia e solida base parlamentare, che sia nel solco della migliore tradizione europeista, che sia in grado di affrontare le emergenze della pandemia e che realizzi con riforme istituzionali quella macchina pubblica in grado di far ripartire il Paese”. “Per riprendere Renzi in maggioranza – dice Andrea Orlando –  bisogna capire se Renzi pone un veto su Conte o no, cioè se è vero quello che ha detto al Quirinale o se è vero quello che ha fatto uscire dopo sulle agenzie. Ma se con Renzi i numeri restano risicati, si continuerà a ballare e per questo vogliamo un allargamento della maggioranza. L’ultima parola naturalmente spetta a Mattarella ma ci sono più scenari e si rischia di rotolare ad elezioni”. 

Redazione On Line