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MADDALONI- Pressing asfissiante. Comune contro Autostrade per l’Italia, la Soprintendenza e pure le imprese coinvolte. Se le grandi opere non possono essere fermate, deve essere soprattutto tutelato l’investimento di 18 milioni di euro per il casello autostradale sull’A30 «Maddaloni-Interporto». E questa mattina, il sindaco ha preteso e non semplicemente chiesto la ripresa dei lavori e la certezza della consegna dell’opera.

Ripartiranno i lavori?

Certo che ripartono. Abbiamo avuto rassicurazione che ripartono le prospezioni archeologiche, nell’area dove sorgerà il casello. Non è una promesso ma un impegno: entro quindi, al massimo 21 giorni, saranno completati tutti gli scavi esplorativi in un’area che è sterile (da un punto di vista dei reperti). Ma vanno completati gli ultimi scavi.

Cosa manca?

L’ultimo o ottavo pozzo di scavo (su sette già realizzati). Abbiamo chiesto, e ottenuto, che si messa la parola fine alla querelle sul passaggio della informazioni, già acquisite, dal Consorzio stabile Arem al subentrante Consorzio nazionale cooperative produzione lavoro». Non ci interssano la, pur legittime, ragioni di parte. L’opera deve , ribadisco deve, ripartire e pure subito.

La nuova ripartenza quando è fissata?

Già da lunedì. Tempo tre settimane finalmente riprenderà la costruzione delle rampe di accesso, della zona pedaggi e degli uffici.

E’ singolare che il comune stia pressando Autostrade per l’Italia che è in ritardo. C’è stato un ribaltamento dei ruoli…

Sembra proprio di si. Anche per questo, abbiamo chiesto che non si penalizzi ancora il territorio come è successo fino ad oggi con i continui ricorsi legali. Ripeto: va tutelato un investimento di 18 milioni di euro, le opere già realizzate e vogliamo un cronoprogramma dei cantieri per sapere come e quando infrastruttura sarà inaugurata ed entrerà in esercizio.

Sindaco ma tutti questi ritardi di naturale legale procedurali hanno arrecato un danno al territorio…

Certo che si. Perchè stiamo parlando di un’opera strategica per l’Interporto, per la conurbazione casertana per l’impatto che avrà sulla viabilità e il traffico intercomunale. Non indugiamo sulla conta dei danni che andrebbe fatta. Manca solo l’ultimo passaggio: 14 mesi lavorativi, a partire dalla fine delle indagini archeologiche, per completare la costruzione delle rampe di accesso (piste di accelerazione o decelerazione) all’autostrada, dell’area pedaggi e dello spazio uffici. Il casello autostradale non è una cosa lontanissima nel tempo. E proprio per questo, la nostra determinazione, e mi si lasci dire la nostra rabbia, è ancora più forte.

Redazione