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Uno, due e tre. Maurizio De Giovanni e mamma Rai, un legame consolidato quello tra il famoso scrittore napoletano e la rete ammiraglia della TV di Stato. Dal successo morboso de “I Bastardi di Pizzofalcone”, passando per la recentissima affermazione di “Mina Settembre” che grazie all’ennesima convincente interpretazione di Serena Rossi ha sbaragliato Auditel e concorrenza. Nemmeno il tempo di tirare il fiato e siamo alla vigilia de “Il Commissario Ricciardi”, tra le produzioni più attese di Rai Fiction, in onda per sei settimane su RaiUno dal 25 gennaio alle 21.25. Ancora una volta i grandi successi editoriali di Maurizio De Giovanni prendono vita sul piccolo schermo, facendoci tornare alla Napoli dei primi anni ’30 in pieno regime fascista. Sei episodi per altrettanti delitti e misteri che arriveranno a turbare la vita di Luigi Alfredo Ricciardi, commissario dalle grandi capacità investigative, interpretato da Lino Guanciale. Un uomo circondato da un’aura di mistero (è in grado di vedere l’ultimo istante delle vittime di morte violenta e ascoltare il loro ultimo pensiero) che allontana i suoi colleghi: sia il diretto superiore, Garzo (Mario Pirrello), sia i subordinati. Uniche eccezioni il brigadiere Maione (Antonio Milo) fedele e affezionato, e il medico legale Bruno Modo (Enrico Ianniello), antifascista convinto. Ricciardi divide la solitudine con l’anziana tata Rosa (Nunzia Schiano), che sarà scalfita dall’incontro con due donne, diverse ma ugualmente affascinanti. Una è Enrica (Maria Vera Ratti), che incarna la quieta normalità degli affetti familiari cui Ricciardi aspira; l’altra, Livia (Serena Iansiti), rappresenta la sensualità e la passione, da cui si sente attratto. Nel cast altri volti notissimi come Marco Palvetti (il famoso Don Salvatore di “Gomorra”) che vestirà i panni dell’agente Falco e soprattutto Peppe Servillo che interpreterà Don Pierino. La regia è affidata ad un maestro come Alessandro D’Alatri. Le sei settimane di RaiUno dedicate al “Commissario Ricciardi”, vedranno due città della nostra provincia sugli scudi: Maddaloni e Capua. Due realtà che seppur per situazioni diverse sapranno aggiungere tanta emozione all’importante saga di Maurizio De Giovanni

La città di Capua “ricostruita” agli Anni Trenta

ENRICO IANNIELLO: IL MADDALONESE DELLA “TEGLIA”, RE DELLE FICTION

Vestirà i panni del grande amico del “Commissario”, il bravissimo Enrico Ianniello, attore casertano di nascita ma maddalonese di adozione. La nonna era originaria del quartiere “Teglia”. Tanti suoi parenti ancora risiedono in città e lo sostengono sin da quando si è avvicinato al teatro, la sua più grande passione. Un talento naturale formatosi alla “Bottega” di Vittorio Gassman, capace di spaziare in ogni genere. Dalle tavole del palcoscenico all’editoria (i suoi libri sono puntualmente premiati nelle più importanti kermesse) passando per la televisione che lo ha consacrato beniamino del pubblico grazie soprattutto al ruolo del Commissario Nappi nella fiction “Un passo dal cielo” con Terence Hill, per non parlare dei successi con Nanni Moretti ai Festival di Cannes nei film “Habemus Papam” e “Mia Madre”. Nel “Commissario Ricciardi”, Enrico Ianniello interpreterà Bruno Modo, medico condotto e anatomopatologo, uno dei pochi amici di Ricciardi, convinto antifascista, dall’indole a volte fin troppo sovversiva, tanto da mettere a repentaglio più volte la sua vita. Per Enrico sarà sicuramente l’ennesima affermazione della carriera.

Lino Guanciale ed Enrico Ianniello: il Commissario e il suo amico dottore

CAPUA E MAURIZIO DE GIOVANNI: UN LEGAME DI VECCHIA DATA SANCITO DA GIUSEPPE BELLONE

Lunedì sera la serie si apre con l’episodio “Il senso del dolore”, in assoluto il primo libro di Maurizio De Giovanni. Un De Giovanni non ancora star delle classifiche e degli ascolti TV ma, ancora impiegato di banca. Correva l’anno 2006 e qualcuno in quel di Capua aveva già deciso di puntare su questo scrittore emergente. Parliamo di Giuseppe Bellone, il “papà” de “Il Luogo della Lingua Festival”, appuntamento giunto alla quindicesima edizione e tra i più importanti e riconosciuti di quelli dedicati alla letteratura e al patrimonio artistico-culturale della nostra terra (con ampi excursus anche nel mondo del cinema e della fiction). Matteo Garrone, Saverio Costanzo, Antonio Ghirelli e Marco D’Amore sono solo alcuni dei nomi ospitati della prestigiosa passerella capuana. Il Festival della Lingua fu il primo a dare ribalta a De Giovanni e quattordici anni dopo, Capua riappare nel destino del “Commissario Riccardi”, con la città che si è trasformata in un set naturale per ospitare importanti riprese. Lo scrittore è poi tornato tante altre volte a Capua per incontrare vecchi e nuovi amici, compreso nel 2017 quando ha ritirato il Premio “Placito Capuano” assegnatogli dal Festival.

Giugno 2017: Maurizio De Giovanni ritira a Capua il premio “Placito Capuano”

IL DIRETTORE ARTISTICO DEL FESTIVAL DELLA LINGUA: “A CAPUA SI E’ CHIUSO UN CERCHIO MAGICO TRA LA CITTA’ E DE GIOVANNI”

Il destino si è divertito a mescolare le carte e personalmente non posso che esserne orgoglioso. La decisione della Film Commission di scegliere Capua come parte del set per gli esterni chiude un cerchio magico. Questa città ha sempre avuto un rapporto speciale con Maurizio De Giovanni. Una grande gioia per tutti, una soddisfazione speciale per il nostro Festival”. Non nasconde la sua emozione Giuseppe Bellone a poche ore dalla Prima-TV. Dal suo punto di vista la città farà una bellissima figura con i telespettatori. “Il fascino antico del centro storico – prosegue il direttore artistico del Festival della Lingua – ha pesato in maniera decisiva sulla scelta della produzione. La ricostruzione degli Anni Trenta è stata molto agevolata da un cordone ombelicale fatto di storia e di richiami al passato dal quale Capua non si è mai staccato. L’emozione più bella vissuta durante le riprese è stata sicuramente la ricostruzione di alcuni negozi, le insegne d’epoca e l’affissione di stampe e manifesti che richiamano quegli anni. Un autentico tuffo nel passato. Non a caso la Rai ha scelto la foto di Lino Guanciale e Antonio Milo (il Commissario e il suo Brigadiere) che camminano per il centro di Capua come immagine di lancio della serie”.

Giuseppe Bellone con De Giovanni

L’impressione è che il “Commissario Ricciardi” abbia aperto una porta sul mondo del cinema e della fiction in quel di Capua, così come da quindici anni fa Giuseppe Bellone con il suo Festival. “La città può diventare davvero una risorsa importante per le grandi produzioni. Dopo “Ricciardi” stiamo ospitando Sergio Rubini con il suo film sui fratelli De Filippo e presto dovrebbero esserci altre importanti sorprese. Tutto questo lusinga il lavoro che portiamo avanti da anni con passione e sacrificio ma soprattutto ci rende felici per la ricaduta economica che porta giovamento a Capua. L’obiettivo – continua Bellone – deve essere quello di vivere le bellezze e la qualità che la città offre alle telecamere anche nella vita di tutti i giorni. La cultura può e deve diventare una fonte inesauribile di sostentamento per la città di Capua. L’augurio che faccio al “Commissario Ricciardi” e Maurizio De Giovanni? Non ne hanno bisogno. La storia del mio amico Maurizio parla da sola e sono sicuro che anche questo nuovo debutto televisivo si trasformerà in un successo”. Maddaloni, Capua e il Commissario Ricciardi: da lunedì 25 gennaio un motivo in più per guardare la fiction. Su GIORNALE NEWS, invece, presto altre esclusive sulla saga televisiva ispirata ai romanzi di De Giovanni.

Vincenzo Lombardi