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Foto: © SSC Napoli

Vigilia della finale di Supercoppa Italiana: in conferenza stampa Gennaro Gattuso e Lorenzo Insigne

Due le Supercoppe presenti nella bacheca del Napoli, entrambe vinte contro la Juventus. La prima nel 1990, quando al San Paolo gli azzurri di Maradona batterono 5-1 i bianconeri. La seconda nel 2014, a Doha: 2-2 dopo 120 minuti (doppiette di Tevez e Higuain), furono decisivi i rigori e la parata di Rafael su Padoin. Alla Juventus invece la finale di Pechino: allora finì 4-2 ai tempi supplementari tra mille polemiche. Una sfida che dunque si ripropone tra la squadra di Gattuso e quella di Pirlo: da ricordare infatti anche le due finali di Coppa Italia negli ultimi 8 anni che hanno visto il trionfo del Napoli.

INSIGNE: “CONTRO LA JUVENTUS SENZA PAURA”

Le prime domande sono per il capitano Insigne: “Sogno la vittoria, vincere è la cosa più importante, non penso al centesimo gol in maglia azzurra. Per me è un buon periodo, fanno piacere le parole di stima. Ho chiamato anche il CT Mancini ringraziandolo per le belle cose dette su di me. Io cerco di lavorare e migliorare ogni giorno, di limare i difetti anche grazie all’aiuto di Gattuso.

Lorenzo Insigne Foto: © SSC Napoli

Arriviamo bene alla sfida contro la Juve: veniamo da una bella vittoria, sappiamo che la partita è difficile ma l’abbiamo preparata bene. E poi per i tifosi e per la città la finale significa molto. Il successo con la Fiorentina è già dimenticato, a Castel Volturno i miei compagni sono concentrati. Dobbiamo scendere in campo senza paura, facendo quello che sappiamo fare. È una partita secca, ce la giochiamo alla pari, sappiamo che hanno grandi campioni e dovremo affrontarli nel modo giusto”.

GATTUSO: “RISPETTO PER LA JUVE, NON CREDO ALLE LORO DIFFICOLTÀ. DOBBIAMO DARE IL MASSIMO”

Poi parola a mister Gattuso: “Petagna domattina sarà valutato, a Mertens vanno solo fatti gli applausi perché sta stringendo i denti. Si allena con il dolore, anche 2-3 ore in più. È pronto a darci una mano. Giocare contro la Juve significa giocare contro calciatori dalla grande mentalità e che vincono da anni. Sono disposti a tutto per vincere, per questo non pensiamo alla gara che hanno fatto con l’Inter. Noi dobbiamo rispettarli e dare il 200%. Se facciamo ciò che dobbiamo avremo le nostre chance. Dovremmo sbagliare il meno possibile, la partita si prepara da sola. Pensiamo solo alla gara, senza parlare e senza pensare alla Fiorentina”.

IL RAPPORTO CON PIRLO – “Con Pirlo sono calcisticamente cresciuto, dalle giovanili dell’Italia fino al Milan e abbiamo vinto tutto insieme. Abbiamo condiviso tanto in campo e fuori, lui è stato importante per la mia carriera, ma anche io per lui. È un grande amico”.

SULLA JUVENTUS – “Non credo alla crisi della Juventus, difficilmente sbagliano 2 gare di fila. Per questo non dobbiamo commettere l’errore di pensare che sono in difficoltà, anche se gli mancano dei giocatori. È una finale, portarla a casa significa avere una botta di adrenalina, uno scatto mentale. Se dovessimo perderla dovremmo essere bravi a reagire, anche perché si gioca ogni 3 giorni. C’è paura da un anno a questa parte: ti svegli la mattina e puoi perdere un giocatore a causa del Covid, o per gli infortuni che aumentano giocando praticamente sempre. Siamo dei privilegiati, ma è difficile. Secondo me questo periodo non rispecchia il reale valore delle squadre”.

CHIUSURA SULLA PARITITA RINVIATA – “Juve-Napoli è una partita molto sentita dalle tifoserie, inutile tornare sui fatti di ottobre. Noi eravamo pronti a partire per Torino, eravamo sul pullman per l’aeroporto. Poi siamo stati bloccati dall’Asl”.

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Luigi Ottobre