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MADDALONI- Non gode di buona salute, finanziaria e ammnistrativa, il «Consorzio intercomunale ex area mandamentale di Maddaloni» che regge gli Uffici del Giudice di Pace. Se quest’ultimo, con il boom di affari legali ha raggiunto agevolmente i livelli del 2011, e con l’incremento delle competenze civili e penali,, è destinato ad incrementare ancora le attività, i rapporti tra i comuni non sono improntati all’efficienza. Diciamo che sono fermi all’intesa siglata tre anni fa. Da allora, il peso della gestione grave per intero su Maddaloni. Insomma, i conti non tornano. Ne parliamo con il vicesindaco Gigi Bove, titolare delle delega alle finanze e di quella al contenzioso.

La cerimonia di inaugurazione

Samo quasi alla messa in mora o comunque alla contestazione di inadempimento per Valle di Maddaloni e Cervino?

Diciamo che non ha funzionato, o non ha funzionato affatto, l’accordo per la condivisione delle spese e per la ripartizione dei servizi. Ragionando per paradossi se si continua di questo passo, seguendo la linea del disimpegno totale, si concretizza la condizione di scioglimento di fatto del consorzio.

Ci sono anche delle pendenze creditizie?

Si certo, esistono dei pagamenti non onorati e ripeto pure i servizi condivisi, come da accordo approvato dal Ministero delle Giustizia, per la manutenzione delle sede di via Caudina. Diversamente, la continuità operativa e la condizione di «sostenibilità giudiziaria e finanziaria», condizione necessaria e sufficiente per mantenere un presidio di giustizia di prossimità, saranno sostenute per intero esclusivamente dal Comune di Maddaloni.

Siamo al contenzioso?

No, siamo al chiarimento necessario. Chiederemo ai due comuni partner di onorare almeno gli impegni (manutenzione del verde per Cervino) e sostegno degli organici per Valle di Maddaloni». Dalla riapertura del presidio, e quindi per tre anni consecutivi, l’intero carico logistico, finanziario e manutentivo è ricaduto per intero sul comune di Maddaloni.

Posto il principio del rispetto dei patti, ci sono problemi comunque…

Certo che ci sono. Valle di Maddaloni è alle prese con la gestione del dissesto finanziario e Cervino  è di nuovo priva di un sindaco eletto e quindi sotto gestione commissariale.

Però la situazione è paradossale perchè l’Ufficio del Giudice di Pace va a gonfie vele…

La situazione è paradossale perché, numeri alla mano, si registra una impennata degli affari giudiziari e si punta a raddoppiare le  cause sia civili che penali. Per questi motivi, il «Consorzio intercomunale» non può segnare il passo, defilarsi o disimpegnarsi. Il disinteresse coincide con una esclusione di Cervino e di Valle di Maddaloni sembra ormai una situazione di fatto anche perché bisogna affrontare una nuova sfida decisiva: l’adeguamento degli organici falcidiati dai pensionamenti. Urge fare una ricognizione delle forze e delle risorse in campo a tutela di un servizio, come della giustizia di prossimità, che funziona.

Redazione