00 3 min 3 anni

“Al termine dell’ultimo consiglio comunale – fanno sapere i consiglieri comunali Antimo ArgenzianoMario Caporaso e Maria Sorbo – si è verificata la positività di un consigliere di maggioranza, con la conseguente chiusura del Comune e la quarantena obbligatoria per alcuni dipendenti. Gli stessi presenti del nostro gruppo sono stati costretti a sottoporci al tampone. E allora, dopo quell’esperienza, davvero non comprendiamo il motivo per cui si perda ancora tempo e non si avvii la pratica del consiglio comunale in streaming, come accade in numerosi Comuni vicini al nostro, che garantirebbe anche una maggiore partecipazione della cittadinanza interessata, oggi esclusa a monte da un’assise a porte chiuse, piuttosto che costringerci a dover scegliere tra la nostra attività di amministratori e la salute”.
Ma non solo lo streaming. I tre consiglieri contestano pesantemente la scelta dell’amministrazione di ricorrere all’anticipazione di cassa per questioni di liquidità di cassa. “Indebitiamo il Comune ed i cittadini per 850mila euro per 15 anni per spese di gestione e senza fare alcun investimento, quindi senza un progetto capace di migliorare la vita dei cittadini – rivelano i consiglieri – Una scelta che non rispetta le regole imposte dalla legge, cioè l’articolo 119, 6 comma della Costituzione. L’approvazione di quest’anticipazione è prevista per il Consiglio Comunale in programma oggi. Se l’approvino da soli”.
Recale Domani, infine, critica pesantemente la gestione dell’emergenza da parte dell’amministrazione Porfidia. “Al netto di qualche ordinanza spot è stato fatto poco o nulla – proseguono i consiglieri – Addirittura viviamo con il paradosso del cimitero chiuso mentre quello adiacente di Capodrise è regolarmente aperto. Cosa temono? Che i nostri morti siano più contagiosi di altri? Inoltre, in una situazione di emergenza i cittadini si ritrovano abbandonati a sé stessi in un contesto epidemiologico sempre più complesso. A Recale si sono registrati 4 decessi per Covid nelle ultime settimane e non ci sono state comunicazioni al riguardo. Proponiamo di attivare un numero verde per poter fornire indicazioni ai numerosi cittadini recalesi che brancolano nel buio. Un’amministrazione ha il compito di stare vicina ai cittadini, soprattutto in un momento emergenziale come quello che stiamo vivendo. L’amministrazione di Recale, invece, ha scelto il silenzio”, concludono i tre consiglieri.

Redazione