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MADDALONI- Di che colore sarà la facciata del Settembrini? E quale era la tinta originale voluta dal regime fascista? Di questi enigmi cruciali si sta discutendo, in questi giorni, tra i tecnici della impresa incaricata e i tecnici della Soprintendenza. Si stanno allungano, e di molto, i tempi per l’avvio dei lavori. Dopo le consulenze, è arrivato il tempo dei test tecnici (o provini) sulle tinte. In un clima surreale, si aspetta il responso finale per avviare i lavori. Il lungo e tormentato rapporto con la Soprintendenza (non privo di lacune ed errori da parte del comune) continua La facciata, in parte distaccata della scuola Settembrini di via Roma, si può rifare. Ma non subito. Sui tempi veri, e non annunciati, abbiamo interpellato ancora il sindaco Andrea De Filippo.

Andrea De Filippo

Quando finirà questa attesa?

I tempi sono cambiati. E mi spiego: la Soprintendenza, tra le prescrizioni allegate all’autorizzazione, prima ha posto come indizione vincolante l’impiego o la partecipazioni di imprese abilitate all’attività di restauro. Ora, persistono prescrizioni vincolanti sul tipo di tonalità da impiegare. Finchè il quadro non sarà completo non si può procedere.

Ma, forse giustamente, si fanno disquisizioni sulle tecniche del restauro quando la tutela del patrimonio vincolato non è a livelli altissimi…

Non mi esprimo e non posso fare valutazioni di sorta su una materia che esorbita dalla mia competenza.

Ma così i tempi sono diventati lunghissimi perdendo l’occasione di sfruttare anche lo stop dovuto alla didattica a distanza…

Questa è una indicazione o sollecitazione che abbiamo fatto anche noi. Ma sussistono delle prescrizioni indicazioni che vanno rispettate. Finché tutte le indicazioni non saranno soddisfatte i lavori slitteranno. Ma la nuova facciata si farà. Anche e soprattutto con il placet della Soprintendenza.

Redazione