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Come se stessimo perdendo per strada pezzi della nostra vita. Volti che hanno accompagnato e spesso illuminato con il loro talento i nostri anni. Artisti che forse credevamo immortali e che invece vanno via lasciando vuoti incolmabili. Con una Roma che continua a piangere la scomparsa di Gigi Proietti, un altro figlio della Città Eterna passa in una “nuova dimensione” come ha scritto Red Ronnie sui suoi canali social, annunciando la morte di Stefano D’Orazio, storico batterista dei Pooh. Anima signorile e sempre allegra dello storico gruppo, D’Orazio è scomparso a 72 anni al termine di una lunga malattia. Batteria, voce, percussioni e flauto traverso della più longeva ed importante band della musica italiana, ha militato nel gruppo dal 1971 al 2009, per poi tornare a farne parte nelle stagioni canore 2015/2016, quelle che hanno segnato l’ultimo atto di cinquant’anni di irripetibili trionfi. Un tour lungo un anno per celebrare l’addio dalle scene, con tanto di serata speciale e Premio alla Carriera durante il Festival di Sanremo 2016.

2016: lo scatto di Carlo Capodanno immortala i 50 anni di carriera dei Pooh festeggiati a Sanremo

Inizia a suonare la batteria durante gli anni del liceo e per pagarsi le spese musicali fa la comparsa a Cinecittà. Si ritrova sul set con Totò e Rita Pavone senza dimenticare i western tanto in voga in quegli anni. Nel 1971 l’occasione che gli cambia la vita. Prende il posto di Valerio Negrini dietro la batteria dei Pooh. Valerio diventerà il “poeta” di successi memorabili, Stefano D’Orazio un elemento inamovibile di una storia unica, costellata da un crescendo di sold out nei palazzetti di tutta Italia tra laser e fumogeni, autentiche novità marziane per i live italiani. Nel 1985 l’incisione de “Se c’è un posto nel tuo cuore”, la prima canzone dei Pooh interamente cantata da Stefano. Le sue incursioni vocali ed autoriali diventato sempre più frequenti, compresa quella in “Uomini Soli”, canzone storica che trionfa a Sanremo nel 1991. Nel 2009 lascia il gruppo e resterà memorabile la sua lettera d’addio dopo 38 anni di successi, tour e primi posti in classifica. Nel 2015 è il punto fermo della réunion in occasione del cinquantennale, dove scrive gli ultimi suoi tre testi per il gruppo: “Tante storie fa”, “Le cose che vorrei”, “Ancora una canzone”.

Il 30 dicembre 2016, a Bologna, “l’ultima notte insieme” degli amici per sempre. Dopo la separazione consensuale dai Pooh si dedica con enormi soddisfazioni al musical scrivendo e collaborando per le colonne sonore di “Aladin”, “W Zorro”, “Mamma Mia” e “Cercasi Cenerentola”. Con l’amico di sempre, Roby Facchinetti, ha firmato lo scorso marzo il brano “Rinascerò, Rinascerai”, che Facchinetti ha dedicato alla sua Bergamo nei giorni drammatici della pandemia di primavera. Lunghe storie d’amore con Lena Biolcati ed Emanuela Folliero. Nel 2007 e nel giorno del suo settantanovesimo compleanno ha sposato, dopo una lunga convivenza, Tiziana Giardoni. “Abbiamo perso un fratello, un compagno di vita, il testimone di tanti momenti importanti, ma soprattutto, tutti noi, abbiamo perso una persona per bene, onesta prima di tutto con se stessa. Preghiamo per lui”. Questo il commento dei compagni di una vita (Red Canzian, Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Riccardo Fogli) apparso sui social poche ore dopo la tragica notizia. Da oggi i Pooh sono sicuramente un po’ più soli.

Vincenzo Lombardi