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È stato uno dei pochi confidenti che ho avuto. Gigi Proietti ha lasciato un’impronta importante nella mia vita. Accanto all’intesa artistica c’è stata un’intesa umana che è stata fondamentale nella mia carriera, con lui e con la sua famiglia”. Ancora stravolto da un dolore che lui stesso ha definito “violento”, Renzo Arbore non ha voluto far mancare l’ultimo saluto all’amico di una vita intera. Un’amicizia che li ha legati a doppio filo nella vita privata ancora prima che in quella artistica. Scorribande, improvvisate, ospitate nei reciproci programmi e duetti diventati cult che oggi spopolano in rete. Renzo Arbore ricorda l’amico e il collega, i cui funerali saranno celebrati giovedì nella Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo, come “l’artista più eclettico della sua generazione”. Le parole di immensa stima per la straordinaria carriera non possono non intersecarsi con quelle dedicate ad un’amicizia indissolubile che solo la morte ha saputo fermare. “Ci sono dei personaggi che non sono dei semplici attori o intrattenitori o registi o cantanti o umoristi, ma sono degli autentici pilastri dello spettacolo. Gigi Proietti – ha affermato Renzo Arbore – è uno dei pilastri sui quali si reggeva lo spettacolo italiano, tutto lo spettacolo italiano. Si ricorreva a lui quando bisognava celebrare l’antica Roma, come ha fatto la saggiamente Alberto Angela e si ricorreva a lui per raccontare una facezia romana dei borghi, si ricorreva a lui quando si voleva cantare una canzone meravigliosa, o quando si voleva fare una risata, ma anche quando si doveva pensare o si voleva chiedere un parere sulla società civile o sullo spettacolo.

Il Colosseo illuminato con il volto di Gigi Proietti: Roma omaggia il suo mattatore

Gigi – ha sottolineato Arbore – è stato il più eclettico artista della sua generazione. L’idea di intestargli il Teatro Brancaccio mi sembra assolutamente un’idea da sposare. Gigi per il teatro e per la diffusione del teatro ha fatto veramente quanto non sono riusciti a fare altri: dalla regia, alla direzione, alla scoperta di nuovi talenti. E’ difficile elencare i meriti di una personalità così eclettica come quella di Gigi Proietti. Per me, diciamo, provinciale foggiano trapiantato a Napoli, Gigi personificava Roma, la sua grandezza, la sua bellezza e il suo spirito, la sua cultura. E’ l’erede veramente di grandissimi come Aldo Fabrizi, Alberto Sordi. Erede dell’umanità, del disincanto romano, delle qualità dell’ospitalità e dell’accoglienza che i romani hanno tra le proprie caratteristiche. E’ inutile elencare le malefatte fatte insieme, ha partecipato perfino al mio film FF.SS. dopo che io ho partecipato a quasi tutti i suoi programmi televisivi di varietà, ricordando vecchie canzoni, e lui è stato protagonista di molti miei programmi televisivi, sempre con un’idea vincente. Tra i miei ricordi più belli c’è la sua partecipazione a Meno siamo, meglio stiamodove veramente ha sintetizzato quella parte dello spettacolo leggero che lui condivideva insieme allo spettacolo importante del quale è sempre stato rappresentante. Capisco che ogni giudizio su Gigi è riduttivo in questo momento, effettivamente lo shock è stato violentissimo per me”.

Fissati i funerali per giovedì 5 novembre. La sindaca di Roma, Virginia Raggi ha proclamato il lutto cittadino. Si pensa ad un corteo funebre in auto che partirà dal Campidoglio e toccherà diversi luoghi simbolo della vita di Proietti, come via Giulia (dove è nato l’attore) e il Globe Theatre. E proprio lì potrebbe esserci il ricordo di alcuni suoi amici per poi arrivare nella Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo dove si svolgeranno le esequie. Il tutto è stato pensato per evitare assembramenti e avverrà nel rispetto della normativa anticovid.

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Vincenzo Lombardi