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I militari  della Stazione  Carabinieri  di Piedimonte  Matese,  nella mattinata  del 24 ottobre  2020,  hanno dato esecuzione  ad una ordinanza  applicativa  della custodia  cautelare  agli arresti  domiciliari,   emessa  dal GIP del Tribunale  di Santa  Maria  Capua  Vetere,  su richiesta  della  Procura,  nei confronti  di C.S.,  30enne  di San Giorgio  a Cremano  (NA),  indagato  in ordine  ai reati  di atti persecutori,  tentata  violenza  sessuale  e violenza privata.

Le  indagini,   dirette   dalla  Procura   di  Santa  Maria   Capua   Vetere,   hanno   preso  avvio   grazie   alIa denuncia  sporta  da D.L.A.  21 enne, ex fidanzata  dell’indagato.

La  querelante   narrava   l’origine   della  relazione   intessuta   con  C.S.,  nata  su  un  sito  di  incontri   ed inizialmente                           accattivante,   ben  presto   pero  si  è trasformata    in  una  realtà   amara,   segnata   da  quotidiane vessazioni,   minacce   e violenze  psicologiche   ai  danni  della  ragazza,  comportamenti                            aggravatisi   quando   la giovane  ha trovato  la forza di pone  fine alla loro storia.

Le  indagini,  corroborate   anche  da perizie  tecniche  eseguite  sui dispositivi   in uso  ai giovani,  hanno infatti   consentito                             di  mettere   in  luce  un  comportarnento            maniacale,    perverso   e  spregiudicato      da  parte dell’indagato,                             estrinsecatosi     oltre  che   in  condotte   persecutorie,     scientemente    premeditate,     anche   in  un subdolo  tentativo  di violenza  sessuale.

L’uomo,   infatti , a fronte  dell’ostinato   rifiuto  della  vittima  di continuare   la relazione,   minacciava   di divulgare  sue foto intime – artatamente  create dallo  stesso attraverso  dei fotomontaggi   – qualora  la donna  non avesse   accondisceso                   alle  sue  pretese   sessuali.   Inoltre,   venuto   a  conoscenza   della   denuncia   sporta   dalla vittima,   C.S.  continuava   nelle  sue  minacce   pretendendo   dalla  donna  la remissione   della  querela   nei  suoi confronti.

Ruolo   essenziale     nella   vicenda   e  da   riconoscersi      anche   alia   sensibilità     degli   inquirenti      che, dimostrando   alla vittima  sostegno  in un momento  di fragilità  interiore,  sono  stati in grado  di rilevare  all’atto della remissione  della querela,  una coartazione  della sua volontà  da parte del suo persecutore.

Dall’analisi   del contenuto  dello smart phone  dell’indagato,     e inoltre  emersa  una precedente   condotta analoga  posta  in essere  dal C.S. nei confronti  di un’altra   vittima,  le cui foto  e video  intime  sono  state  dallo stesso  divulgate  –  una  volta  cessata  la relazione  – sia ai prossimi  congiunti   sia su piattaforme   di streaming internet.

L’indagato,    dopo  le formalità  di  rito  e  stato  sottoposto   agli  arresti  domiciliari   presso   la  propria abitazione.

Redazione