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MADDALONI- Il problema della logistica casertana ancora al palo. Confronto in videoconferenza sui problemi dello scalo merci ferroviario Maddaloni-Marcianise. Da una parte, il viceministro Giancarlo Cancelleri (in rappresentanza della ministra De Micheli) e, dall’altra, le segreterie provinciali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti. Presenti anche Andrea De Filippo (sindaco di Maddaloni) e l’on. Antonio Del Monaco (M5S).

on. Antonio Del Monaco

La situazione è paradossale: un gigante inutilizzato. Oltre alle denunce c’è dell’altro?

Con il viceministro, oltre alla disamina sui problemi atavici, sono stati posti dei punti fermi. Primo: ci sarà una ispezione dei funzionari ministeriali presso la più grande piattaforma del Mezzogiorno e pure l’insediamento di un tavolo tecnico. Secondo, abbiamo chiesto, e ottenuto, che il viceministro visiti di persona la struttura per rendersi conto della situazione. L’obiettivo è passare dai prinicipi ai progetti concreti.

C’è il rischio che le decisioni vengano prese a Roma e subite dal territorio?

Infatti, dopo il contestato trasferimento della manutenzione locomotori a Cervigliano-Udine, ci sono dei progetti di potenziamento. E’ arrivato il momento di fare chiarezza su quali ricadute avranno i nuovi piani della logistica sui nostri territori in termini produttivi e occupazionali.

Stiamo parlando della divisione dell’Italia in tre aree ferroviarie?

Esattamente ma non solo. Per capirci, in Italia e infrastrutture ferroviarie sono state suddivise in tre «Macro-aree di riferimento»: Occidentale, Orientale e del Sud (con presenziamenti a Milano,Verona, Maddaloni-Marcianise) e saranno presenti nove impianti territoriali. La gestione delle locomotive sarà effettuata a Milano e Verona. Maddaloni-Marcianise guiderà l’attività in Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia.

Adesso, bisogna capire cosa accade?

Adesso bisogna capire quali sono gli investimenti, quali gli interventi strutturali e quali quelli occupazionali. E su questo la visita del viceministro sarà fondamentale. Porremo interrogativi se e come le macroaree saranno oggetto di finanziamenti collegati al ricovery-fund.

Ci sono problemi sul tavolo, non solo ferroviari?

Si, siamo affrontando anche la questione della gestione della statale 265 dei Ponti della Valle. La nostra posizione è chiara: siano attuate le direttive dell’Osservatorio per il monitoraggio e la pianificazione degli interventi sull’incidentalità stradale insediato in Prefettura. Riconoscendo l’alto tasso di rischio della terza più pericolosa della Provincia (dati Polstrada)  e l’impossibilità dei comuni di realizzare interventi risolutivi, l’intera gestione della messa in sicurezza e adeguamento su direttiva ministeriale e per richiesta della Prefettura, passi all’Anas.

Redazione