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“L’ombra di un pino è quel che ci vuole”, così cantava Lucio Battistine “La canzone della terra”. Un’ombra di cui non si potrà più godere nei pressi del nostro “sfortunatopalazzo Ducale. C’è voluta la morte dello “storico” pino del palazzo Ducale per avere finalmente in città un po’ d’attenzione e di dibattito (anche se soltanto per via social) sulla manutenzione del verde pubblico e sullo stato delle nostre piante e del nostro patrimonio arboreo. Fornire la necessaria informazione, in base alla Convenzione di Aarhus, ai cittadini in relazione alpatrimonio arboreo, che costituisce un bene comune irrinunciabile, dovrebbe essere la prassi, eppure da noi così non è mai stato e così non è. Il verde urbano e il patrimonio arboreo rivestono per la città grande rilevanza di carattere paesaggistico, nonché ecologico, di biodiversità, in stretta connessione con le straordinarie emergenzeche stiamo vivendo e che vivremo sempre di più. L’abbattimento fortuito o meno del pino di palazzo Ducale ha fatto venire menouno  scenario unico di rilievo paesaggistico, che non poteva non essere sotto tutela con specifico provvedimento vincolistico.Non siamo certamente noi a dover accertare responsabilità e mancanza di cura e d’attenzione alla base di ciò che è accaduto nei pressi del palazzo Ducale (vi consigliamo un video di Eliseo Landi postato dal nostro Paolo Palmieri: https://www.facebook.com/groups/767310739974414/). Tuttavia,l’episodio non dovrebbe essere facilmente riposto nel dimendicatoio e si dovrebbe capire esattamente cosa sia successo e per colpa di chi. Quel che è certo è che nessuno si occupa di incrementare e tutelare il patrimonio vegetale presente, che risulta importantissimo sia per l’apporto paesaggistico che per le funzioni ecologiche che svolge per la qualità urbana e la salute dei cittadini. Oggi la valenza ecologica di tale patrimonio è ancor più significativa a fronte dell’emergenza climatica e della stessa recente emergenza di pandemia Covid. Il nostro patrimonio vegetale- o ciò che resta di esso– risulta gravemente compromesso e abbandonato e senza cura da partedell’Amministrazione comunale, che continua a stanziare annualmente nel bilancio una vera e propria “miseria” per la manutenzione del verde urbano. Senza alcuna informazione né attenzione, da tempo si è ormai verificato di fatto l’abbandono manutentivo del verde urbamo(basta vedere come è combinata la Villa comunale), di cure fitosanitarie per le alberature, in particolare per i pini, un sistematico abbattimento di piante, elementi significativi di paesaggio della scena urbana, del nostro patrimonio culturale e naturalistico.Pur in presenza di problemi di emergenze di sicurezza, non è accettabile che gli alberi possano essere trattati solo come elementi di pericolo da eliminare, a prescindere dal loro valore naturalistico, paesaggistico ed ecologico, attraverso procedure speciali, senza prevedere adeguate cure ed eventuali graduali sostituzione su base progettuale, rischiando di modificare così irrimediabilmente il paesaggio della città e compromettere il suo equilibrio ecologico.La mancanza di cure di queste alberature e il taglio discrezionale di piante nelle nostre strade stanno cambiando la configurazione dei contesti e dello spazio urbano, i paesaggi identitari, il volto stesso della nostra città. Non sappiamo se quel bellissimo pino caduto fosse un albero monumentale. La Legge 10/2013, art 7, prevede per i Comuni l’obbligo dell’elenco degli alberi monumentali ed il Comitato per lo sviluppo del verde, che sovrintende alla Legge, ha previstola necessità per i Comuni di dotarsi di un piano di gestione del verde, nonché dell’elenco degli alberi monumentali. Noi comunque da tempo chiediamo e rivendichiamo un bilancio arboreo e la pubblicazione di un censimento di tutte le piante. Oltre ad individuare le responsabilità legate alla morte del pino del palazzo Ducale, c’è soltanto un altro modo per dare anche a questo “tragico” evento un significato, presentando e finanziando immediatamente un grande programma di piantumazione di alberi emettendo in campo un progetto di manutenzione permanente del verde urbano e di coltivazione degli spazi pubblici e privati della città.Su tutta la vicenda va registratoma molto a margine il silenzio tombale dell’assessore all’ambiente. Ma c’è ancora un assessore all’ambiente in questa città?Non sarebbe, infine, inutile qualche riflessione sul destino del palazzo Ducale (anch’esso sfregiato e soltanto parzialmente recuperato), che rischia –dopo aver speso tanti soldi pubblici-di essere l’ennesima struttura “inutile” per la città. Noi da sempre siamo per un palazzo Ducale sede del Municipio. Mondragone è l’unica città a non avere una sede comunale degna di questo nome, ridottasi ad occupare una struttura nata come scuola e scippata –dal “solito pasticcione” che tanti casini ha fatto– alla Scuola di viale Regina Margherita(primo Circolo Didattico).Terminiamo segnalandovi un altro film “The Specials- Fuori dal Comune”, la storia di Bruno (Vincent Cassel) e Malik (Reda Kateb), due amici e colleghi, entrambi impegnati in due organizzazioni non-profit responsabili dell’educazione di bambini, adolescenti e adulti autistici. Un film bellissimo, diretto da Olivier Nakache e Éric Toledano, che racconta una realtà purtroppo ancora presente nella nostra vita. #unitiperlautismo #autismo #generativitasociale #thespecialsilfilm.

Redazione