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a cura di Dario Bocchetti

Da Gomorra alla Paranza dei Bambini, quando la narrazione editoriale è lo specchio fedele della realtà, sopratutto per alcune specifiche realtà territoriali.
La criminalità, organizzata e non, potrebbe rappresentare la motivazione del prossimo lockdown.
Una criminalità diversa da quella tradizionale che affonda e fonda le proprie radici nel mezzogiorno d’Italia ma che crea disagi un po’ ovunque. Una criminalità violenta ma col biberon perché composta, talvolta, da adolescenti senza paura né valori.
Più che criminalità e delinquenza, una vera e propria “Paranza dei Bambini”, prendendo spunto dall’opera narrativa dello scrittore Roberto Saviano.
Dall’estorsione del parcheggio alla monetina per le sigarette, fino al pretesto della rissa immotivata giusto per passare un po’ di tempo, per “Pariare” un po’.
Ma è mai possibile che dobbiamo attendere eventi come quelli di Colleferro affinché questa problematica così grave possa essere discussa in maniera seria?
La baby (Più o meno) gang rappresentano una minaccia alla civiltà, allo sviluppo sociale, al senso civico, ai valori di questa società divisa da brutti e belli, buoni e cattivi.
E rappresenta una minaccia anche al mondo dell’imprenditoria, quella già fortemente danneggiata e provata da questo periodo nerissimo della pandemia.
E già, perché se alle notissime vicissitudini aggiungiamo la violenza arrogante, barbara e meschina del bullo di quartiere, il pub giù in piazza diventa sempre di più un’oasi di tristezza e malinconia.
Che poi, oltre a tutto questo, c’è il paradosso dei controlli per la prevenzione del Covid19 ma non la repressione dei reati comuni.
In poche parole si rischia una salatissima multa per gestori e clienti perché eventualmente inosservanti dei nuovi e vari DPCM, ma rischiano di meno spacciatori e “Terroristi” della quiete pubblica, attori principali del lockdown che verrà.
Tra i tanti eroi di questo annus horribilis ci sono anche loro, quelli che alzano la serranda e che combattono anche con i soprusi di chi cerca di far sprofondare quello che rimane di una società civile, sempre più segnata dalla cicatrici della cattiveria e dalle preoccupazioni dei genitori che aspettano a casa il rincasare dei figli accolto con un tristissimo sospiro di sollievo.

Redazione