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Da allievo a docente, dai banchi frequentati durante l’adolescenza alla cattedra in cui ci si siede per trasmettere agli studenti di oggi la propria esperienza e passione. Non è una “mission impossible” quando parliamo di “Villaggio dei Ragazzi” e delle migliaia di giovani che si sono formati, in oltre settant’ani, nell’Opera fondata da Don Salvatore D’Angelo. Tantissimi di loro, cresciuti correndo dietro ad un pallone nel “Cortile dei Tritoni”, sono diventati uomini affermati e di successo nelle più disparate realtà. È il caso di Ettore Diana, 65 anni, nativo di Casal di Principe, allievo convittore del “Villaggio” dal 1960 al 1972. Gli anni dell’adolescenza e della prima formazione umana vissuti sotto il mantello protettivo di Don Salvatore. “Un uomo meraviglioso che mi ha insegnato tutto. Sono entrato in Fondazione con tante ferite dovute a vicissitudini familiari. Don Salvatore e il Villaggio mi hanno fatto diventare una persona migliore facendomi dono di una virtù preziosissima: quella di saper condividere la mia vita con gli altri”. Ettore Diana, che nel 2012, si è laureato Campione del Mondo di Bartender, ha tenuto una lezione speciale che ha coinvolto gli studenti del triennio dell’Istituto Alberghiero. Un ritorno a casa intrinseco di ricordi. I suoi cocktail li hanno assaggiati praticamente in tutto il Mondo. Oltre 40 i Paesi dove ha lavorato, insegnato e soprattutto fatto crescere il suo bagaglio di esperienza. America, Canada, Qatar, Israele, Egitto e quasi tutta Europa hanno assaporato le creazioni di questo ex allievo del “Villaggio” che non ancora maggiorenne si appassiona all’arte di miscelare sciroppi, liquori e creme. Senza dimenticare le tecniche di decorazione che diventeranno nel tempo uno dei suoi più importanti segni distintivi. Gianni Agnelli e Silvio Berlusconi tra i nomi a cinque stelle che sono rimasti stregati da Ettore. Rai e Mediaset, invece, lo hanno avuto spesso ospite nei loro contenitori

Ettore Diana durante la lezione al “Villaggio” di Maddaloni

Vengo da una famiglia di parrucchieri ma – sottolinea il noto bartender – non sono riuscito a far proseguire la tradizione. La voglia di shakerare e far convivere in un bicchiere gli elementi più diversi tra loro, per dare vita sempre a nuove creazioni, è stata più forte di ogni cosa. Questo lavoro mi ha permesso di girare il mondo e di accrescere il mio bagaglio culturale. Cuba e gli Emirati Arabi i paesi che hanno lasciato un segno particolare. A Cuba ho potuto visitare la terra dove i cocktail sono radicati nella storia e nelle tradizioni di un popolo. Non a caso sono nati degli autentici cult come ilCuba Libre”, il “Daiquiri” e il “Mojito”. Nei paesi arabi, invece, è nata la necessità di stupire il pubblico facendo a meno dell’alcool, elemento proibito ed inutilizzabile”. Così, negli ultimi quindici anni, la fantasia di Ettore si è spostata verso i Mocktail, preparazioni che poggiano su basi come tisane e concentrati di frutta e verdura. Un modo sicuramente alternativo e a tratti salutare di gustarsi un buon drink. Un mixology che strizza l’occhio alla naturalità e al benessere dove le bombe ad alta gradazione lasciano spazio ad erbe ed infusi.

Diana con un allievo dell’Alberghiero

Autore di ben otto libri sul mondo dei cocktail, Ettore Diana ha catalizzato l’attenzione degli studenti dell’Istituto Alberghiero dapprima con nozioni teoriche e racconti delle sue esperienze. Si è poi passati alla parte pratica con gli allievi che sono saliti in cattedra preparando, servendosi come guida solo della loro fantasia, creazioni che avevano come comun denominatore la linea di tisane “Ricola”, prestigioso marchio di caramelle ed infusi di cui Diana è testimonial. “Durante la lezione – conclude Diana – è stato difficilissimo trattenere l’emozione. Ritornare al “Villaggio” è stata un’ esperienza grandiosa. Da qui si può spiccare il volo verso grandi traguardi

Vincenzo Lombardi