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NAPOLI. Tetti di spesa verso l’esaurimento in Campania. Morale della favola: “visite specialistiche, esami diagnostici e di laboratorio (in regime di convenzione), tra qualche giorno e fino alla fine dell’anno, saranno erogati solo a pagamento e dunque chi vorrà usufruirne, si vedrà costretto a mettere mano al portafoglio, oppure, in alternativa, a sobbarcarsi le lunghe liste d’attesa nel pubblico”. Lo denuncia, in una nota, Gennaro Lamberti, presidente di Federlab Italia, tra le maggiori associazioni di categoria dei laboratori di analisi cliniche e dei centri poliambulatoriali privati accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale (con oltre 2mila strutture associate presenti su tutto il territorio nazionale). “Se non ci fosse da piangere, verrebbe da dire che questa vicenda si sta trasformando in una specie di barzelletta che oggi fa ancora più male perché, a pagarne le conseguenze, saranno soprattutto i malati cronici e tutte quelle persone in difficoltà economica che, nelle settimane del lockdown, hanno avuto gravi danni a causa del mancato o ritardato accesso alle prestazioni sanitarie monopolizzate dall’emergenza Covid”. Gente che, rimarca Lamberti “si vedrà ora costretta a rinviare ulteriormente gli accertamenti o, se indifferibili, a pagarli di tasca propria per effettuarli”. E’ vero, prosegue il leader dei laboratoristi: “lo scrutinio è appena terminato, De Luca è stato rieletto governatore da pochi giorni. Tuttavia non è che il precedente esecutivo, sempre da lui presieduto, abbia prestato, finora, grande attenzione ai nostri appelli”. “Sono anni, d’altronde, che stiamo ribadendo che la coperta è troppo corta e che il finanziamento stanziato è di gran lunga inferiore rispetto alle reali e documentate necessità ‘sanitarie’ dei campani, ma niente è stato fatto o deciso, in tal senso, per ovviare a tale grave carenza” incalza Lamberti. Eppure, attacca ancora il presidente di Federlab, i “vari DPCM varati dal governo nazionale, prevedono la possibilità di ricalcolare i fabbisogni ed incrementare i budget; tra l’altro la regione Campania è fuori dal commissariamento, ormai, da 10 mesi e quindi non più costretta a sottostare ai vari blocchi dei finanziamenti. Che si aspetta dunque a rivedere dove e quanto realmente occorre fare per scrivere la parola fine a questa assurda telenovela? Perché a palazzo Santa Lucia preferiscono tirare a campare?”

Redazione