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MADDALONI- La campanella, la prima dell’anno, non è suonata per tutti. Alla scuola don Milani di via Napoli i bambini, zaini in spalla, sono dovuti tornare a casa. Hanno lasciato il posto agli asfaltisti: si rinnova, tra il fortissimo disappunto generale, il tormentone delle infiltrazioni d’acqua e del solito cedimento delle guaine d’asfalto. Doveva essere il giorno dell’ansia per il ritorno in classe, della mobilitazione delle famiglie, dell’emozione e finalmente del ritorno alla normalità dopo mesi di lockdown. E invece, è andata in scena la rabbia contro il comune, dura e difficile da smaltire. Dopo gli acquazzoni dei giorni scorsi, è ripartita la perdita d’acqua dal soffitto. Necessari pertanto lavori di somma urgenza e di posa in opera di nuova guaina. All’Ufficio tecnico rassicurano che si tratta di un intervento di pochi giorni per rimediare ad un fenomeno conseguenza delle bombe d’acqua dei giorni scorsi. Operai a lavori anche per chiudere una falla alla scuola Aldo Moro. Ma l’indignazione dei genitori travolge tutti. Abbiamo raccolto qualche impressione a caldo: “E’ una vergogna. Dopo sette mesi di stop delle lezioni bisognava aspettare la riapertura per intervenire? Questo comune riesce sempre a giganteggiare e a farsi notare nel panorama nazionale solo per i disservizi”. Altri aggiungono: “Ma quale bomba d’acqua? Il soffitto era inidoneo da tempo. Mica bisognava aspettare i temporali per scoprire che, prima o poi, sarebbero cominciate le infiltrazioni? Il problema è che gli interventi necessari non si programmano e, in questo comune, ci si riduce sempre solo per tamponare l’emergenza spicciola”. Ma per tutti, oltre al danno c’è la beffa: “Lavori fatti in fretta quando bisogna rimettere a posto perbene. E’ la solita pezza che sposta in avanti e non risolve il problema”. In un coro di “Vergogna, vergogna, vergogna” qualcuno guarda le nuvole e pensa al futuro prossimo: “Ma la posa in opera della guaina, in questi giorni di pioggia, risolve il problema? Speriamo che almeno il tempo sia clemente visto che ai disagi veri della famiglie nessuno pensa”. Nemmeno il tempo di chiudere lo scambio di opinioni che riparte il coro: “Vergona, vergogna”. La rabbia contro il comune è tanta, forse troppa.

Redazione