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MADDALONI- Disastro perfetto consumato nel silenzio generale. Eppure interventi di mitigazione e di captazione delle polveri erano stati realizzati su diretto impulso e controllo del comune. Ma è bastato che le attività di movimento terra, presso i cantieri dell’AV/AC ferroviaria Bari-Napoli, avanzassero per tornare ai gravi disagi di qualche mese fa. Sono tonate le tempeste di polvere: nei giorni scorsi, raffiche a ripetizione di vento hanno bersagliato, con pulviscolo in sospensione ma anche con terra più grossolana, le case e soprattutto i locali commerciali adiacenti al “Varco 17”. E i residenti sono tornati a chiudersi in casa. Oltre le finestre rigorosamente blindate (per evitare l’infiltrazione del pulviscolo), sono stati investiti in pieno gli ospiti, i frequentatori, i clienti  e i dipendenti dal luonge bar Osuarg. Avvolti dalle nuvole di polvere sono stati costretti ad abbandonare i tavoli, l’aperitivo serale, il ritrovo, persino il caffè. Ipotizzare feste, compleanni, eventi nemmeno a parlarne. E un disastro economico perchè i dieci dipendenti del locale, che sono sopravvissuti al lockdown, potebbero perdere il lavoro e la dignità grazie alle polveri. Adesso, non si scherza più: siamo al cospetto del dramma occupazionale. E’ stato un week-end difficile nei pressi del «varco 17»: le attività economiche sono state bloccate. Niente abbattimento del pulviscolo e, su Maddaloni Superiore, i Formali, via Ponte Carolino,  è calata la nebbia. Servono provvedimenti supplementari per arginare il fenomeno. Oltre al lavoro dei legali, già all’opera per quantificare i danni, serve una mobilitazione una preso di posizione istituzionale. Convivere con i lavi, e anche con i disagi delle opere di movimento terra, si può. Servono presenza. vigilanza e controlli costanti.

Redazione