MADDALONI- Via libera alla sede del «Museo dinamico» dell’Appia Antica. Scelta quasi obbligata per effetto dei notevoli ritrovamenti archeologici portati alla luce dal nuovo tracciato ferroviario. Per questo, in località Lazzaretto a Maddaloni, sarà insediato un laboratorio-museo. Insomma, spazi espositivi associati a laboratori tecnici specializzati in restauro. Oltre ai propositi arrivano gli atti formali: facendo seguito agli accordi romani, tra il sindaco Andrea De Filippo e l’amministratore delegato Maurizio Gentile, l’ente locale mette ufficialmente a disposizione e trasferisce lo stabile del Lazzaretto. Rfi procederà all’allestimento dell’area e si occuperà di adeguare l’infrastruttura. La Soprintendenza curerà l’allestimento degli spazi museali e espositivi ovvero la parte scientifica. Si tratta di un accordo a tre tra comune, Rfi e Soprintendenza. Si parla quindi di cose molto concrete. I cantieri di Rfi, causa di gravi disagi, forte impatto ambientale (polveri e rumore) e stravolgimento del territorio, consentiranno in contemporanea anche la valorizzazione di tutte le  emergenze archeologiche dell’Appia antica che altrimenti non sarebbero mai state recuperate. Nel museo dinamico, oltre ai laboratori e ai reperti dell’Appia ritrovati, già custoditi e in fase di restauro o portati altrove, troveranno una sede idonea l’eccezionale scoperta di tombe intatte, appetenti ad una necropoli inviolata risalente al IV-III secolo Avanti Cristo. Sorprendenti e inediti i ritrovamenti:   una tomba a camera, totalmente affrescata e ricca di corredo funerario e una a cassa. Con esse, una gran quantità di vestigia della Regina viarum: mura in opus reticulatum, vasti spazi e tracce di camminamenti per un insediamento di chiara epoca romana, la ricostruzione dell’evoluzione del tratto di via Appia in uno degli snodi fondamentali della grande viabilità tra la Campania, il Sannio e le Puglie. Invece, del parco archeologico in loco, si è optato per il museo sulla strada consolare con tutte le sue pertinenze.