00 3 min 4 anni

In data odierna, 15 settembre 2020, i Finanzieri della Compagnia di Mondragone hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali disposta dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta di questa Procura, nei confronti di due imprenditori agricoli, ritenuti responsabili del delitto di sfruttamento del lavoro, previsto e punito dall’art. 603-bis c.p. (c.d. caporalato). In particolare, il provvedimento ha disposto per i titolari delle imprese agricole interessate, una operante nel territorio di Carinola e l’altra nel territorio di Falciano del Massico, il divieto di dimora nelle regioni Campania e Lazio nonché l’interdizione all’esercizio di attività d’impresa e di direzione delle persone giuridiche per un periodo di dodici mesi. Sempre in esecuzione del citato provvedimento, sono stati inoltre sottoposti a sequestro preventivo – impeditivo, diretto, per equivalente e per sproporzione – di due complessi aziendali, beni mobili e immobili, per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro, tra cui, disponibilità finanziarie per circa 450 mila euro. Venivano, inoltre, sequestrati quattro terreni sui quali era stata accertata l’attività lavorativa svolta in condizioni di sfruttamento. Secondo quanto emerso dalle indagini dirette da questa Procura, gli imprenditori destinatari delle misure si avvalevano dell’intermediazione illecita di diversi “caporali” — già arrestati nell’ambito della stessa indagine -, i quali reclutavano quotidianamente decine di cittadini, per lo più extracomunitari, in stato di bisogno ed in condizioni di sfruttamento, per la raccolta di prodotti agricoli su terreni ubicati nella Provincia di Caserta ad esclusivo beneficio delle loro aziende agricole. In particolare, grazie all’espletamento di mirate attività di intercettazione e di prolungati servizi di appostamento, osservazione occulta e pedinamento, è stata possibile acquisire rilevanti elementi probatori a carico di sei soggetti intermediari, già sottoposti a misure restrittive nell’anno 2018. Per  operare   la necessaria  azione  di contrasto,  patrimoniale   e persona Ie, nei confronti  degli sfruttatori,   imprenditori   consapevolmente   beneficiari  dell’attivita   lavorativa  – profili  soggettivi  di rilievo   assolutamente principale   nella  filiera   criminale   –  venivano   delegate   alla  Guardia   di Finanza        di  Mondragone ulteriori       indagini                     economico-finanziarie                     finalizzate                  sia                       alla quantificazione                dei  profitti   conseguiti   attraverso   le attività   illecite,   sia  alla  ricostruzione                         dei patrimoni      riconducibili                                  agli   indagati,         onde                procedere   all’adozione                         delle     diverse     misure aggressione      patrimoniale          previste  dalla  legislazione   vigente,   grazie  alla  riforma   operata   dalla legge  199/2016. Gli  elementi   investigativi   confermano   la gravita  e la diffusione   di un fenomeno   che,  con l’unico  intento  di realizzare   la massimizzazione   dei profitti,  alimenta  la pratica  del “Iavoro  nero” e crea  condizioni   di sfruttamento   e di sopraffazione   ai danni  dei  lavoratori   e dell’intero   sistema economico,   condizionato   dalla concorrenza   sleale di chi abbatte  i costi della  manodopera.

Redazione