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MADDALONI- Un argomento imbarazzante spariglia le carte dei consiglieri regionali uscenti, di quelli aspiranti e del vasto mondo (partiti, movimenti, liste) che cerca conferma, consensi e affermazione alle imminenti elezioni regionali. Ritorna il tormentone delle esondazioni fognarie , con annessi allagamenti, causati dal collettore ex Casmez. Per farla breve, quello che sommerge di liquami, in occasione di precipitazioni intense, sia via Cancello che le campagne tra Maddaloni e Acerra. Non ci sono soldi per il disastro ambientale: la Regione Campania non solo non ha finanziato i progetti (raddoppio del «collettore finale al servizio dei comuni di Cervino, Santa Maria a Vico e San Felice a Cancello» nonché della «tratta finale emissaria di Acerra» per un investimento complessivo di oltre 20 milioni di euro) ma ha escluso il territorio anche dall’ultimo elenco dei finanziamenti (ciclo 2021-2027), relativi al settore del servizio idrico integrato per la risoluzione dei deficit infrastrutturali appena redatto sempre dalla Regione Campania. Insomma, richiamando le relazioni dell’Ente idrico campano (Eic), che ha certificato le omissioni regionali e riconoscendo l’esistenza di un disastro ambientale, siamo al cospetto di un problema ambientale, secondo per gravità, solo a quello del bacino del fiume Sarno. Una bella lotta per il primato dei danni, del tasso di contaminazione ambientale e di procurato inquinamento del territorio.Ora, senza voler infierire, la strada che porta verso le urne, e per alcuni allo scranno nel consiglio comunale, passa per via Cancello. Parlare al futuro prossimo e remoto sull’ospedale è facile. Ma confrontarsi sul passato e il presente imbarazzante (con annesse responsabilità) è difficile. Intanto, incalza la cronaca e l’argomento è di stringente attualità: sull’omessa mitigazione dei rischi e le mancate azioni di Protezione Civile si va in Tribunale. E pure subito: l’udienza, innanzi al Tar, è fissata per il due settembre. Il comune di Maddaloni chiede alla alla magistratura amministrativa pronunciarsi sul riconoscimento dei danni milionari e degli effetti indotti come «disastro ambientale, contaminazione e  danneggiamento infrastrutture (strade e fogne comunali)».

Redazione