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Esprimendo la totale solidarietà alle vittime di mafia e non mettendo in discussione lo sconto della pena per i reati commessi dai ” boss ” mi assumo il compito di celebrare la pronunzia della Suprema Corte di Cassazione .
Il metodo giornalistico ha politicizzato e strumentalizzato indecorosamente la questione sulla ” detenzione disumana del regime carcerario ” .
La Corte di Cassazione ha ricordato che mantenere una persona in carcere nonostante il decadimento fisico può essere contrario al senso di umanità e dignità – prescritti dalla Costituzione senza eccezioni – e potrebbe risolversi in una detenzione inumana, vietata anche dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
In definitiva , sarebbe adeguato , percorrere la strada che parte dal “corpo del malato al cuore della politica ” per porre all’ attenzione delle istituzioni il diritto alla salute dell’ accusato o dell’ imputato in stato di detenzione carceraria .
 

bocchetti