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MADDALONI- Nessuna decisione. Solo rinvii ad oltranza mentre l’Acer (ex Iacp) latita. Non sono stati nè cancellati e nè prorogati gli sfratti esecutivi (firmati dal sindaco Andrea De Filippo) e dalla burocrazia che ha deciso ancora di non decedere. Vivono appese ad un filo le dodici famiglie (presso i grandi agglomerati popolari di via de’Carlucci, via Feudo e via Serao) colpite da provvedimenti di sfratto esecutivi. Gli atti consequenziali, sono stati congelati di nuovo fino a novembre. In concreto, il classico blocco degli sfratti è stato sostituito con la paralisi delle procedure.

Ciro Cortese

Questa situazione non piace ai sindacati che sta succedendo?

E’ accaduta la cosa peggiore che potesse accadere: non c’è l’esecutività e né la revoca dei provvedimenti. E’ una cosa senza precedenti.

Ma di fatto non è una proroga?

Non proprio. E’ solo burocrazia che aggiunge disagi a situazioni già disagevoli. E’ stato negato il riconoscimento dei diritti acquisiti (per gli occupanti senza titolo fino all’ottobre 2016) e pure l’esercizio della facoltà di godere della sanatoria regionale.

Quindi non è una proroga ma una non decisione?

Non decidere danneggia tutti: le proroghe di fatto agli sfratti, motivate dalle carenze burocratiche,  non sono il diritto alla casa. Anzi, ne sono la negazione.

Ma praticamennte cosa cambia?

Si impedisce ancora l’accesso alla “finestra”, aperta dalla nuove norme dell’Agenzia campana per l’edilizia residenziale (Acer o ex Iacp) creando due torti.

Due torti?

Si nega la regolarizzazione per gli aventi diritto e, in parallelo, tutela chi è irregolare o eventuali occupanti abusivi o i soliti furbi.

Come è potuto succedere ciò?

Tutto è da collegare alla paralisi operativa degli uffici ex Iacp di via Ruggiero a Caserta. Le attività sono ferme: oltre ad essere negati i diritti elementari sono congelate anche le attività ordinarie e la gestione delle emergenze. Una cosa inaccettabile.

Redazione