00 3 min 4 anni

MADDALONI- La dolce vita degli inquilini del comune. Non si paga. E più conveniente così, non si può. E se poi, per qualche arcano motivo, volete pagare i canoni di locazione (arretrati da decenni) potrete pagare comodamente in 10 anni. Ben 120 comode rate se avete un debito di un centesimo superiore ai mille euro. Manco Aiazzone dei tempi d’oro è riuscito in tale impresa. Ma al comune di Maddaloni un buco in bilancio non si nega a nessuno (stiamo parlando di oltre 500 mila euro) come ben sanno i concessionari del mercato ortofrutticolo costati 140 mila euro. Insomma, protetti sempre. Protetti da anni nella morosità; protetti quando bisognava fare gli accertamenti; protetti quando il commissario straordinario Samuele De Lucia ordinò l’accertamento contabile e l’avvio delle procedure di decadenza e protetti pure nel recupero dei soldi non versati. Protetti da decenni dai soliti sindacati degli inquilini, da sempre con mezzo piede nel sindacato e uno e mezzo due nei partiti locali nell’affannosa ricerca di consensi “per sè e per i suoi”. In questo clima è facile prevedere che non pagherà nessuno. Insomma, chi non vuole pagare potrà comodamente continuare a farlo strappando pure i sorrisi compiacenti di una vasta fetta trasversale dei politici locali e l’amichevole pacca sulla spalla dei sindacati. In questa vicenda, ci sono due parti lese: gli inquilini in regola con i pagamenti (e ce ne sono) e i cittadini che pagano le tasse (e pure ce ne sono). Dall’altra parte, ci sono i partiti, i movimenti e i sindacati. L’unica a denunciare gli strafalcioni contabili Gaetana Crisci che ha votato contro. Poi ci sono i gustosi separietti delle politica. Assente Angelo Tenneriello (Maddaloni Positiva), tutto dichiarazioni bellicose, ma nulla più. Scappato dal consiglio comunale Angelo Campolattano (Italia Viva). Fatto il contenitore manca il contenuto. Senza l’ufficio casa e l’anagrafe degli inquilini le regole non servono perchè non si sa a chi applicare e chi deve rispettare le regole. E che regola sono regole senza sanzioni per chi non le rispetta? Ultimo dettaglio è di costume: la maggioranza di centrodestra vota un regolamento degno di un centrosinistra ispirato dal “Movimento per la casa”. Insomma, approvato il regolamento “fascio e martello”.

Redazione