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Nel giorno del triste addio ad Ennio Morricone, il cinema italiano bacia Caserta e il suo talento portando all’ombra della Reggia il Nastro D’Argento 2020, il più antico ed importante riconoscimento cinematografico che si assegna dal lontano 1946 e viene assegnato dal Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici. Tra i premiati spicca il nome di Marco D’Amore al quale è andato il Premio come Miglior Regista Esordiente per “L’Immortale”. La giuria è rimasta letteralmente colpita e rapita dall’idea dell’attore casertano di portare sul grande schermo il celebre personaggio di Ciro Di Marzio, tra i volti di punta della serie televisiva “Gomorra”, il progetto made in Italy nato dal best sellers di Roberto Saviano e tra i prodotti più venduti ed apprezzati all’estero. Arrivato nelle sale lo scorso 5 dicembre, il film ha incassato oltre sei milioni di euro, restando per alcune settimane ai vertici delle classifiche, ottenendo quattro candidature ai David di Donatello ed altre tre nomination ai “Nastri” (LEGGI IL NOSTRO SERVIZIO CON VIDEO SUL FILM). Il coraggio di un’inedita (in Italia) operazione di cross over con un film ponte la tra quarta e la quinta stagione di “Gomorra” ha fatto de “L’Immortale”, un film premiato oltre che dal pubblico anche dai critici. Marco D’Amore, che ad ottobre tornerà sul set della quinta attesissima stagione della serie di Sky Atlantic, è stato immediatamente invaso da messaggi e congratulazioni via social per il prestigioso premio ricevuto a 39 anni da poco compiuti.

Immediato il post del fratello “artistico” Salvatore Esposito (Genny Savastano di “Gomorra-La Serie”), che ha espresso tutta la felicità per la bella affermazione dell’amico-collega. I “Nastri D’Argento” 2020 hanno visto il trionfo assoluto del “Pinocchio” firmato da Matteo Garrone. Al film sono andati sei Nastri tra cui quello come miglior regia e migliore attore non protagonista a Roberto Benigni. E se il miglior attore protagonista è Pierfrancesco Favino nei panni di Bettino Craxi in “Hammamet” mentre migliore attrice è Jasmine Trinca per la “Dea Fortuna” di Ozpetek, i migliori attori sono Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea per “Figli”, che vince anche il nastro come “Miglior commedia”. Per “Favolacce”, film d’esordio dei fratelli D’Innocenzo, con uno strepitoso Elio Germano, la proclamazione come film dell’anno. Con l’applaudita affermazione di Marco D’Amore, Caserta e i suoi rappresentanti continuano a centrare grandi traguardi. Era successo lo scorso maggio ai David di Donatello con le vittorie di Francesco Piccolo (miglior sceneggiatura per “Il Traditore” di Marco Bellocchio), Piero Marcello (sceneggiatura non originale di “Martin Eden”) e Mario Tronco (colonna sonora per “Il flauto magico di Piazza Vittorio”). Nell’anno più difficile per il cinema italiano, Caserta inanella qualità e quantità. Per Marco D’Amore, a poco più di dieci anni dall’esordio cinematografico, un premio importante che suggella una grandissima crescita umana ed artistica avvenuta anche grazie al teatro.

Vincenzo Lombardi