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MADDALONI- “E’ il momento di chiedere i danni di immagine e quelli esistenziali”. Cresce l’insofferenza verso la Buttol e verso i sindacati. Dopo il disastro dello scorso ottobre, riconducibile a non meglio frizioni dipendenti-azienda, dopo i ripetuti disservizi per le parziali rimozioni (soprattutto a Montedecoro), dopo tutti i servizi di igiene urbana (diserbamento, pulizie delle caditoie e altro) monta la rivolta in consiglio comunale.

Angelo Tenneriello

Quali sono le ragioni di tanta insofferenza?

Questa è una tragicommedia recitata anche male. Si lamenta la Buttol. Si lamentano i sindacati. Ma l’unica parte lesa è il territorio che paga puntualmente e profumatamente tutti i mesi quasi 430 mila euro. Si paga regolarmente per non ricevere il servizio dovuto e assistere pure a guerre guerreggiate tra un’azienda privata e i suoi dipendenti. E’ accettabile una cosa del genere? Sfido chiunque a dimostrare il contrario: cioè che è il comune a non onorare i suoi impegni finanziari e che invece sarebbe l’azienda privata, con i suoi dipendenti, a svolgere un servizio a regola d’arte. E’ davvero troppo.

E quindi che si fa?

Credo che sia arrivato il momento di avviare un procedimento per danni morali. Il paradosso è che l’ennesima querelle sindacati-azienda la si vuole scaricare sul territorio che paga. Se l’azienda non fornisce il vestiario, i ticket o non applica adeguatamente il contratto nazionale di lavoro si attuino tutti gli strumenti di conciliazione. Se, nei prossimi giorni, ci sarà l’ennesimo mare di rifiuti non rimossi credo che siano arrivato anche il momento di chiedere il risarcimento di danni esistenziali. Non si comprende come l’esercizio del diritto di sciopero possa anche conciliarsi con il diritto al disservizio sistematico. L’emergenza rifiuti l’ha dimostrato: le mancate rimozioni, non giustificate da cause di forza maggiore, equivalgono, in sede giudiziale, all’ottenimento di giusti indennizzi.

C’è dell’altro?

Credo che Maddaloni debba tornare ad essere “attenzionata” per la gestione dei rifiuti. Ricordo che l’allegra gestione della mitica e bancarottiera Unione dei Comuni ha prodotto la rimozione di un sindaco da parte del Viminale del Presidente della Repubblica. Che poi è stato l’unico a pagare nonostante la pletora di superassessori e supesperti. Ricordo che nel 2014, sempre sui rifiuti, c’è stato un altro intervento traumatico della magistratura.

E quindi?

E quindi, se la Prefettura non intervine chiederemo al ministro degli Interni Lamorgese di verificare quando sta accadendo su questo territorio che paga 430 mila euro all’anno senza ottenere i servizi siglati nel capitolato d’appalto.

Quindi è un problema di ordine pubblico?

No è anche o soprattutto un problema sanitario. Se, ancora in piena pandemia, dovessero esserci altre falle nei servizi di igiene urbana, tutta la documentazione che stiamo raccogliendo la invieremo al Ministero della Salute. In questa fase e in un territorio che ospita un Centro Covid non è accettabile che si creino condizioni di rischio. A ciascuno le proprie responsabilità.

Redazione