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Hanno deliberato (dopo il solito pasticcio per l’assenza in prima battuta del parere dei revisori) di chiedere alla B.N.L.la moratoria della quota capitale relativa al 2020 del “mutuo” di 17.367.608,73 €. Stiamo parlando- molto presumibilmente– dei contratti derivati su cui l’AMBC si è già intrattenuta, anche con la recente sentenza della Cassazione che ha sancito la loro illegittimità. Su questa clamorosa vicenda, che non può assolutamente passare “in cavalleria” ci ritorneremo domani. E hanno anche approvato la sospensione per quest’anno della quota capitale dei mutui con Cassa Depositi e Prestiti. Aspettiamo ora di conoscere ufficialmente (e al centesimo) l’ammontare  delle risorse che quest’anno si risparmieranno con tali operazioni (ma che si dovranno pagare domani), ma aspettiamo soprattutto di conoscere come saranno utilizzate, fermo restando che dovranno essere esclusivamente impiegate per venire incontro alle famiglie e alle imprese in difficoltà. E’ il caso di chiamare tutti a tenere gli occhi aperti affinché neanche un euro di queste risorse vada a soddisfare altre esigenze, leggasi debiti pregressi, che nulla hanno a che fare con l’emergenza Covid-19. E si, perché la situazione del nostro bilancio è ormai da brividi e potrebbe indurre qualcuno a cogliere questa ghiotta occasione per qualche “magheggio” in grado di tirare a campare ancora un altro po’. E che la situazione delle nostre finanze sia da brividi è questione certa e datata. In uninappuntabile manifesto di qualche tempo fa, intitolato“IL DISASTRO FINANZIARIO DIETRO L’ANGOLO, LE CASSE COMUNALI SONO ORMAI AL COLLASSO”, si denunciava: “L’anticipazione di cassa è solo la punta dell’iceberg del problema, ma vi sono altri debiti che stanno portando il comune di Mondragone, irrimediabilmente, al dissesto economico. Oltre ai debiti già noti, ve ne sono altri di cui l’Amministrazione Comunale volutamente non dichiara né lo rende noti e che sono, nello specifico, le autorizzazioni alla cessione dei crediti vantati dalle imprese nei confronti dell’Ente e l’utilizzo di somme vincolate che vengono utilizzate per le spese correnti, ostacolando in questo modo anche l’ultima azione di opere pubbliche. Già prima dell’allarme responsabilmente lanciato dall’on. Landolfi, mi sono preoccupato di richiedere all’Ufficio Ragioneria del Comune di Mondragone contezza di questi ulteriori debiti che ufficialmente non gravano sull’anticipazione di cassa, ma che- nei fatti- l’hanno portata al limite massimo utilizzabile di 8 milioni di €! Questo continuo, affannoso e pericoloso ricorso a somme di provenienza straordinaria per gestire l’ordinario, è la certificazione del fallimento dell’amministrazione del ribaltone e che porterà dritto alla dichiarazione del default. I cittadini devono sapere che l’incapacità amministrativa e politica di Cennami e Schiappa costringerà la prossima Amministrazione Comunale a dichiarare il fallimento del Comune, con tutte le conseguenze che graveranno sulle tasche dei mondragonesi”. A firmare tale dichiarazionefuGiuseppe Piazza, a quel tempo Consigliere comunale.Cosa è successo nel frattempo? E’ successo che in questi 3 anni di Amministrazione Pacificotutto ciò che fu denunciato da Piazzasi è aggravato. E dopo 3 annila responsabilità del mancato avvio del risanamento è esclusivamente dell’Amministrazione Pacifico e dell’incapacità e delle scelte politiche scellerate fatte dall’attuale sindaco e dal suo principale sostenitore, Giovanni ZanniniGiuseppe Piazza,che nel frattempo è diventato assessore, non potrà che confermare che la situazione che denunciava ieri è la stessa di oggi, ma aggravata dal tempo – 3 anni -e dalla mancanza di efficaci interventi. Perché anche ciò che oggi conviene non può far dimenticare quello che già daieri era giusto e oggi lo è ancora di più. Domani l’AMBCritornerà sui contratti derivati e rilancerà alcune proposte politicheche sotto il titolo “Riprendiamoci il Comune”stanno animando non poco il dibattito nelle città e nei comuni.

Redazione