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Pacifico si è scordato degli altri 30mila euro che deve dare di “buoni spesa”. E’ passato più di un mese da quando gli interessati hanno presentato la richiesta per il buono spesae ci sono state numerose famiglie escluse dal beneficio, a partire da quelle “segate” illegittimamente perché prive del requisito della residenza.Ci dici cosa vuoi farne di questi soldi?L’AMBC da settimane sollecita un progetto comunale per aiutare tante famiglie sull’orlo della povertà e le tante imprese in ginocchio. MaPacificoresta- come sempre-  immobile e tace su tutto, non riuscendo neppure a comunicare come organizzare la riapertura in città delle attività economiche e produttive: http://www.regioni.it/cms/file/Image/Emergenza%20COVID-19%20Fase%202%20-%20TESTO%20FINALE%20CONDIVISO.pdf. In giro per l’Italia, invece, comuni piccoli e grandi continuano a muoversi esattamente come indicato dall’AMBC.Il Consiglio comunale di Firenze (si, i Consigli comunali funzionano, ma purtroppo solo altrove) ha approvato, per esempio, la mozione di “Sinistra progetto comune”. I fondi recuperati dal bilancio, pari a 6 milioni di euro,  saranno impiegati per i pacchi alimentari, i buoni spesa e per piccoli contributi agli affitti per migliaia di fiorentini sempre più in difficoltà. E sono centinaia i sindaci che stanno già pedonalizzando, come l’AMBC propone da un mese, piazze e strade per consentire che le attività (di ristorazione e non solo) possano svolgersi all’aperto con distanze di sicurezza e occupando suolo pubblico concesso gratuitamente e, soprattutto, per permettere ai cittadini di godersi la città. Ma il nostro comune, sempre più “bastian contrario”,proprio in queste ore invece sta riducendo Via Udine con “dissuasori di sosta” e, di conseguenza, restringendo il passaggio dei pedoni e rendendo difficoltoso –se non addirittura impedendo-quello dei disabili e dei passeggini. Ma chi permette questi scempi? Le prime verifiche fatte dal nostro Antonio Taglialatela conducono alle responsabilità –ancora una volta– del Comandante “comandato” Sig. Bonuglia, anche se ci piacerebbe capire chi lo ha spinto a fare questa ennesima e costosa operazione.L’AMBC vi chiede: ci vuole ancora molto per concludere questo comando e per ringraziare questo signore dei servigi resi e congedarloda Mondragone per sempre?Nei giorni scorsi, dopo il decreto “farlocco” del sindaco sulla videoconferenza per il funzionamento della giunta e del consiglio (decreto illegittimo nella parte in cui regolamenta il consiglio non di competenza del sindaco bensì del presidente del consiglio comunale), hanno anche scelto a pagamento la piattaforma che stanno già utilizzando, ovvero il sistema di videoconferenza GoToMeeting. Un sistema che il comune di Mondragone paga ma che invece è stato messo gratuitamente a disposizione dei comuni da quasi tutte le ANCI regionali,  per esempio del Lazio, della Lombardia, dell’Umbria, del Molise, del Friuli Venezia Giulia e del Piemonte. Non ci risulta che l’ANCI Campania abbia fatto altrettanto. Ed è una mancanza sulla quale varrebbe la pena approfondire. Ma qualcuno dalle parti di Pacifico segue queste cose?Non c’era- per caso- un casuale e spaesato delegato ad un’assemblea ANCI? L’impegno di quel signore -che ultimamente per fortuna ama farsi fotografare mascherinato-si è esaurito con quel viaggetto, con qualche foto-ricordo e con un giulivo comunicato di ringraziamento? L’emergenza in atto dovrebbe indurci come Comunità a discutere di un radicale cambio di paradigma. E chi amministra la città, quella che arditamente osano chiamare classe dirigente, dovrebbe alimentare un confronto ampio sui temi dello sviluppo. Ma sappiamo che non lo faranno mai. Non sono proprio avvezzi a queste pratiche. L’AMBC, nel suo piccolo, vi propone invece la lettera aperta sulla decrescita, tema in questi anni non di rado deriso, ma che in questi giorni sta rimbalzando in tutto il mondo. Leggiamola con spirito critico, ma anche con quel necessario e umile esercizio del dubbioche non abbiamo quasi mai avutorispetto alle tante certezze “imposte” in questi anni alle nostre vite: https://www.degrowth.info/en/lettera-aperta/.

Redazione