00 6 min 4 anni
“Un’esperienza unica. Riaccendere le luci di un luogo storico, cantare nel silenzio circondato solo dalla tua voce. Speriamo che presto tornino le emozioni dal vivo…”

Nella notte dello scorso 9 febbraio, tra emozioni indescrivibili, applausi e qualche polemica, il mondo della musica italiana non avrebbe mai immaginato di vivere una stagione così inverosimile. Ancora meno il buon Antonio Diodato, 39 anni il prossimo agosto, che in quella notte venne proclamato vincitore di Sanremo70 al termine di una settimana da raccontare ai nipotini. Da outsider alla terza presenza in terra ligure a trionfatore acclamato dell’edizione record di ascolti firmata Amadeus/Fiorello (per lui un Festival pigliatutto con le affermazioni anche nel Premio della Critica “Mia Martini”, il Premio Radio-TV “Lucio Dalla” e il Premio “Lunezia” per il miglior testo letterario). Doveva essere l’inizio di una marcia gloriosa, la classica ciliegina sulla torta un artista già da diverse stagioni considerato il miglior cantautore in circolazione. Il COVID-19, invece, ha letteralmente messo in lockdown il mondo del live, delle promozioni e dell’intrattenimento. Di certo non sono mancate le soddisfazioni per Diodato: la sua “Fai Rumore” è diventata una sorta di inno cantata dai balconi di tutta Italia durante le dure giornate di pandemia, mentre la settimana scorsa si è aggiunta un’altra statuetta in bacheca: il David di Donatello vinto con il brano “Che vita meravigliosa”, miglior canzone originale presente nel film “La Dea Fortuna” di Ferzan Ozpetek.

Sabato 16 maggio (dalle ore 20.35 con l’anteprima e dalle 21.00 in diretta su RaiUno, Rai RadioDue e RaiPlay), Diodato rappresenterà l’Italia nello show televisivo EUROPE SHINE A LIGHT – ACCENDIAMO LA MUSICA. Quest’anno la più importante competizione mondiale canora non ci sarà, per la prima volta nella sua storia dal 1956. Eurovision Song Contest è stato fondato con l’idea di unire l’Europa “post-bellica” attraverso la musica che, ancor di più questo momento, sta salvando il mondo con la sua capacità e potenza di creare un legame universale; anche distanti possiamo sentirci uniti attraverso le canzoni. È l’evento non sportivo più visto al mondo: l’anno scorso gli spettatori della trasmissione televisiva della finale sono stati 182 milioni, mentre il canale Youtube ha registrato nella settimana eurovisiva 40 milioni di visualizzazioni da 225 territori. Al suo posto ecco l’idea dello show EUROPE SHINE A LIGHT – ACCENDIAMO LA MUSICA, un evento ideato con lo scopo di unire tutti i paesi d’Europa attraverso la musica, di cui saranno protagonisti i 41 artisti di Eurovision Song Contest 2020. Diodato ha deciso di prendere parte allo show olandese, suonando in un luogo che per l’Italia e per il mondo rappresenta la musica: l’Arena di Verona. Luogo storico e centro di una delle più belle città italiane che ospita il balcone di Romeo e Giulietta, l’Arena di Verona per questa occasione è stata riaperta non al pubblico ma alla musica, nel segno della cultura, dell’arte e della bellezza. Il 16 maggio andranno in onda le immagini esclusive di Diodato che canterà Fai Rumore da solo all’Arena di Verona, contribuendo a Europe Shine a Light con una cartolina inedita.

Un recente scatto di Diodato (ph. Mattia Zoppellaro)

Una immagine storica che unirà l’Italia all’Europa, un segnale di resilienza, unione e forza che arriverà a tutti dal tempio della musica italiana. “Riaccendere le luci dell’Arena di Verona, di un tempio della musica mondiale, è stato un grande privilegio. Quando – ha affermato Diodato alla vigilia di EUROPE SHINE A LIGHT – canti in un luogo storico, da solo, circondato da un silenzio che ti respira intorno, senti risuonare la tua voce, la senti ritornare dopo aver compiuto un viaggio temporale, con un bagaglio diverso e hai davvero la sensazione di essere in un tempo sospeso. Spero che l’Arena e tutti i luoghi di cultura possano tornare presto a riempirsi di vita, vibrare di emozioni, perché è per quello che sono nati”

Nel corso della serata Europe Shine a Light verranno mandati in onda alcuni contributi musicali di tutti i partecipanti degli altri paesi Europei e sarà ricordato Domenico Modugno, che partecipò a Eurovision in Olanda proprio nel 1958 con “Nel blu dipinto di blu”.  L’Italia ha vinto due volte, nel 1964 (Gigliola Cinquetti con “Non ho l’età”) ed esattamente trent’anni fa, nel 1990 (Toto Cutugno con “Insieme 1992”). Anche se non siamo ancora tornati a conquistare il trofeo, negli ultimi dieci anni (dal 2011, anno in cui l’Italia è tornata in gara) siamo il secondo Paese per punti totalizzati e piazzamenti. Sempre dal 2011, la rappresentanza italiana è quella che ha ottenuto i migliori risultati tra i “big five” (i Paesi di diritto alla finale): sette volte nella top ten e ben tre podi nel 2011, 2015 e 2019.

8 Febbraio 2020: Diodato vince il 70° Festival di Sanremo (ph. Carlo Capodanno)
Vincenzo Lombardi