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In arrivo in libreria il Diario semiserio della pandemia da Coronavirus. Abbiamo intervistato l’autore, Giorgio Coppola, per capire di cosa si tratti.

– Cronache dal lazzaretto napoletano”: un titolo inequivocabilmente ironico. Come è riuscito a mantenere l’ironia in un momento così difficile?

Il 10 marzo avevamo due possibilità: affacciarci al balcone a cantare Toto Cotugno, o sederci a riflettere. Improvvisamente è cambiato tutto, e per sdrammatizzare ho iniziato a tenere un diario quotidiano sulla mia pagina facebook, guardandomi in giro per raccontare l’assurdo in cui eravamo sprofondati. Le persone hanno iniziato a seguirmi con assiduità, attendevano la pubblicazione delle 8 del mattino, e ho capito che solo l’ironia ci poteva salvare. 

– Un periodo come quello che abbiamo vissuto è stato certamente terreno fertile per gli scrittori, secondo lei non c’è il rischio di un’iperproduzione editoriale sul tema della pandemia?

Più di quanto non ci sia normalmente? Può darsi, a quel punto però dovremo costruire scaffali lungo le autostrade. Di libri ne usciranno, di interessanti pochi, credo. L’unica possibilità per affrontare il tema è mettersi nei panni di un normale cittadino, protagonista involontario di un romanzo distopico. Quello, insomma, che ho provato a fare io. 

Lei è un avvocato, nelle sue “Cronache” ha affrontato le questioni giuridiche legate ai provvedimenti adottati dal governo e dalle Regioni?

Non solo quelle, ma d’altronde siamo stati sommersi di decreti, ordinanze, autocertificazioni e incertezze. Per navigare in questo mare magnum di prescrizioni ci voleva il fisico della Pellegrini. Però, nel libro c’è tutta l’evoluzione del periodo, giorno dopo giorno, a partire dalle esternazioni degli infettivologi superstar. Alla fine, dica la verità, lei ha capito qualcosa? Io no. 

Il governatore della sua Regione, Vincenzo De Luca, sin dal principio del lockdown, ha avuto un ruolo da protagonista che lo ha portato alla ribalta sulla scena italiana e, addirittura, internazionale. Lei ha approvato le scelte compiute?

Come avremmo fatto a sopravvivere senza le sue uscite da padre padrone? È stato talmente comico, che prenderlo in giro era impresa ardua. Comunque, ho rispettato perché dovevo, ma non ho apprezzato i suoi toni, anche se non posso negare che sono stati vincenti. Nel mio libro ha un ruolo da protagonista indiscusso. Vincerà l’Orso a Berlino.

Giorgio Coppola, (29 maggio 1969) è nato a Napoli, dove vive e svolge la professione di avvocato. Specializzato nel diritto di famiglia, è vice coordinatore della Commissione Famiglia del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli. Sassofonista, è stato direttore artistico di rassegne di musica jazz. Ha pubblicato tre romanziNessuno può conoscermi(2015), Default (2016) e La Maschera (2017), tutti con la Robin Edizioni. È autore di due raccolte di poesie, Dell’amore, del destino e di altri inganni (Albatros-Il Filo, 2014) e Aghi di pino (Robin Edizioni, 2016), da cui ha tratto l’idea per una mostra collettiva dal titolo (In)finite realtà, allestita nel 2017 al PAN | Palazzo delle Arti Napoli nel 2017 con la collaborazione di fotografi e disegnatori. A seguito di un concorso, a maggio 2018 ha pubblicato, insieme al disegnatore Marco Barone, Faceborbon, un graphic novel sul Principe di Sansevero per la alós edizioni, casa editrice che cura le pubblicazioni del Museo Cappella Sansevero. Ha ideato e sceneggiato con la ballerina e coreografa Stefania Contocalakis lo spettacolo Confini. Nel 2017 ha collaborato con la rivista online SalernoNews24 occupandosi di cultura. È presidente dell’associazione SediMenti, con cui organizza eventi culturali; tra questi, la rassegna Diritto al volo ha lo scopo di sensibilizzare le persone su temi gravidi di implicazioni giuridiche, etiche e scientifiche, partendo da opere di narrativa.

elianariva