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Nella nostra rubrica Fresco di Stampa proporremo ogni settimana libri recenti, nuovi e nuovissimi di autrici e autori locali, contributi letterari e tanto altro, grazie alla collaborazione con la Spring Edizioni. Oggi incontriamo Stefano Perna, autore di Euroscouting e La teoria del Player Trading, Direttore Sportivo, Consulente calcistico e ex Agente Fifa.

Anche il mondo del calcio, come tutti i settori dell’economia globale e della vita quotidiana, è stato completamente travolto dal Covid-19. 

Riuscire a immaginarsi a breve/medio termine una normale ripresa delle attività sembra impossibile, e di conseguenza tutto quello che circonda questo sport sarà inevitabilmente stravolto e rivoluzionato a favore di metodologie alternative che possano consentire sia ai club che agli stakeholders di riuscire a portare avanti il sistema nella maniera più naturale possibile.

Il mondo dello scouting non sarà esente dal cambiamento, e almeno per quest’anno non sarà possibile (un po’ per tutti e soprattutto per l’osservatore/direttore sportivo/caposcout medio) andare sui campi e vedere, come era solito, in un solo weekend dalle 4 alle 6 partite dal vivo. 

Ogni anno, questi mesi prima dell’estate sono sempre stati il momento in cui una degna area scouting tira le somme del lavoro di osservazione fatto durante tutta la stagione, mettendo le basi per i possibili acquisti futuri, e selezionando quei 6-7 obiettivi per ruolo dopo averli osservati, in ultima battuta, dal vivo.

Ma senza calcio dal vivo e soprattutto in diretta, come viene svolto questo compito? Come continua a lavorare l’area scouting?

Le piattaforme di analisi video e gestionali appaiono come uno strumento essenziale. Se continuare ad analizzare partite e calciatori può sembrare un aspetto necessario e soprattutto molto facile da svolgere in questo periodo di quarantena, prendere decisioni importanti può risultare un azzardo maggiore rispetto al passato. Fidarti più del proprio intuito e cambiare la routine in fase di selezione sarà inevitabile, soprattutto per non farsi trovare impreparati da un eventuale quanto ipotetica ripresa dei campionati, avvicinamento alla normalità. 

Il cambio di abitudini sarà quindi sostanziale, non più osservazioni dal vivo ma massive osservazioni video diventeranno il pane quotidiano degli osservatori nel prossimo futuro, a discapito di tutti quei parametri di valutazione non percepibili tramite questo strumento, come l’analisi del riscaldamento, l’atteggiamento a palla lontana (e quindi situazioni non a favore di telecamera), la sfera emozionale e soprattutto la raccolta di informazioni fuori dal campo sulla sua vita privata (famiglia, amicizie, tenore di vita, etc), avvicinando quindi la dimensione scouting a quell’analisi dati propria dell’universo dei Big Data, e cioè avvicinandoci sempre di più a prendere decisioni quasi esclusivamente su ciò che ci consigliano i dati piuttosto che su quei dettagli che non sono tracciabili dall’intelligenza artificiale e che per un periodo non saranno più possibili da analizzare. 

Non tutti sono pronti e strutturati ad una rivoluzione del genere, vuoi per struttura interna (oggi in Italia sono pochi quelli che hanno una aerea scouting permanente che lavora tutta la settimana in ufficio e il fine settimana gira sui campi), e anche per cultura. 

E se anche nel recente passato le nuove tecnologie e gli strumenti di video analisi sono entrati prepotentemente nelle abitudini dei club e dei professionisti di mezzo mondo, ancora molte realtà italiane non hanno appreso appieno l’importanza di una struttura scouting (sia a regime di part-time che permanente), ritenendola un investimento secondario piuttosto che una priorità per il futuro a medio/lungo termine di una società dalle ridotte possibilità economiche e finanziarie. 

Reinventarsi nel nuovo scenario di mercato che si sta prospettando (un mercato povero nel quale le idee possono davvero fare la differenza) dovrà essere il punto di partenza per tutte quelle società dalle ridotte possibilità finanziarie, che per sopravvivere e restare competitive dovrebbero trovare nello scouting un’ancora di salvezza. 

Facendo una piccola previsione, riuscire a mettere in atto delle vere e proprie intuizioni in sede di mercato a costi irrisori potrebbe risultare all’inizio più semplice per chi è già strutturato in questo senso e ancora si affida alla sorte, ma a lungo andare potrebbe lasciare campo aperto a chi in maniera previdente ha sempre lavorato pianificando il futuro e dando la giusta importanza allo scouting e che troverà nella crisi nuove e maggiori occasioni da cogliere.

In conclusione, strutturarsi e fare scouting risulterà senza dubbio più economico e questa situazione drammatica potrebbe risultare l’ultimo campanello d’allarme per chi è rimasto ancora della convinzione che lo scouting sia un costo inutile nel bilancio di una società.

Stefano Perna (Napoli 1988) è un professionista del settore calcistico. Direttore Sportivo diplomato alla Real Federacion Española de Futbol, ha studiato presso Fc Barcelona, ottenendo un master in Football Business. Vanta un passato da allenatore oltre che da Agente Fifa, fino alla liberalizzazione delle licenze. Ha girato il mondo grazie al calcio, arrivando sino in Paraguay. Al momento è di stanza a Barcellona. Appassionato di scouting e analisi calcistica, attualmente svolge il ruolo di consulente per società professionistiche. È autore del libro Euroscouting. Metodologie di selezione nel panorama calcistico europeo (Spring Edizioni, 2019) e La Teoria del Player Trading (Spring Edizioni 2019).

elianariva