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Quella che si sta consumando è una Settimana Santa priva del concetto di comunità. Una condizione che forse nemmeno i conflitti bellici avevano generato. Chiese chiuse, banchi vuoti, riti religiosi cancellati e l’estensione di “assemblea” che potrà essere vissuta solo virtualmente. La Chiesa ai tempi del COVID-19, non ha certo abbandonato i fedeli trovando nella tecnologia, spesso al centro di polemiche, lo strumento per dare continuità a tradizioni secolari. Parlando di riti, il pensiero cade quasi subito alla Processione del Venerdì Santo che a Maddaloni affonda le sue radici già dalla prima metà dell’Ottocento e non ha mai perso il suo impatto emotivo con il popolo. Un momento liturgico-religioso considerato, da alcune guide turistiche di livello nazionale, tra le cinque manifestazioni della Regione Campania più famose nonché più ricche di storia e spiritualità. Sulla reale possibilità di svolgimento, ponemmo forti interrogativi già in un nostro servizio del 10 marzo (LEGGI QUI).

Così anche il corteo funebre del “Cristo Morto dell’Addolorata” vivrà solo attraverso i social. L’idea è venuta a Gennaro Cassaro, storico Responsabile della “Processione” che, Venerdì 10 aprile alle ore 17.00, sulla sua pagina facebook (ACCEDI DA QUI) proporrà un bellissimo video che raccoglie il meglio del corteo realizzato nel 2018 con tanto di riprese effettuate con l’ausilio del drone. “Come sempre fu un momento di forte partecipazione spirituale ed emotiva – spiega Cassaro – che cercheremo di condividere come se fossimo tutti insieme nello storico percorso cittadino. La speranza è di tornare presto ad abbracciarci, con l’augurio che già dall’anno prossimo il “Venerdì Santo” possa unirci ancora di più. Sul mio profilo facebook pubblicherò l’ampia sintesi della Processione 2018 realizzato dal compianto Lello Nuzzo e con le riprese in drone di Andrea Marcone. Invito tutti gli spettatori ad unirsi in una preghiera rivolta alle vittime del Corona Virus”.

Una foto d’archivio di un Venerdì Santo a Maddaloni (per concessione di Giuseppe Diodati)

Una Pasqua 2020 insolita ed inimmaginabile anche per colui che riti radicati come la Passione, i Sepolcri e la Processione, li ha sempre vissuti in prima persona, con grandi sforzi organizzativi e soprattutto tra migliaia di fedeli. Parliamo di padre Eduardo Scognamiglio, teologo, filosofo, scrittore, docente e Rettore della Chiesa di San Francesco d’Assisi di Maddaloni. Anche per lui giorni di lezioni online e di vicinanza ai devoti attraverso dirette streaming e connessioni su piattaforma: “In molti hanno riscoperto la propria parte spirituale. Capita spesso quando vediamo la nostra vita minacciata da pericoli. La pandemia – spiega padre Eduardo – ha scoperto le nostre fragilità e la Chiesa ci è venuta in soccorso sia attraverso la fede ma anche attraverso altre azioni come il sostegno e l’ascolto”.

  • Siamo tutti d’accordo sul fatto che la più grande crudeltà del COVID-19 è di vedere morire i propri cari senza nemmeno il conforto di un ultimo saluto. Cosa ne pensa in merito?

E’ desiderio comune poter morire accompagnati dal sostegno e dall’affetto di una persona cara che ci stia vicino. Morire ai tempi del Corona Virus è qualcosa di frustante ma, non dobbiamo dimenticare che si muore sempre da soli. È un’esperienza profondamente personale che non riguarda coloro che con tanto amore ci danno sostegno. Gesù, proprio nel periodo di Pasqua, ci insegna che la morte è un dramma ma non una tragedia. Segna un compimento, il passaggio ad un’altra vita. Senza dubbio la pandemia è stata capace di impoverire anche la relazione tra chi ci lascia e chi resta. Anche la spiritualità tende a mortificarsi vedendo incompiuti certi rapporti”.

  • Una Pasqua senza tanti riti religiosi, compresa la sua amata “Processione del Venerdì Santo”, momento toccante per tutta la Comunità

Mi mancherà tantissimo la nostra cara Processione. In questi giorni – confessa padre Eduardo – sto guardando i video degli anni passati e non nego una certa malinconia nel sapere di non poter condividere con la gente un evento così atteso. Il virus ha letteralmente sradicato le nostri abitudini, le nostre tradizioni, le nostre usanze. La Processione del Venerdì Santo è una grande espressione di pietà popolare e non poterla manifestare insieme è davvero crudele. In questi giorni dobbiamo, quindi, imparare a raccoglierci in un’unica relazione, quella con Dio. Dobbiamo riscoprire questo aspetto fortemente spirituale che poi ci permetterà di stare bene anche con gli altri. Voglio invitare tutta la comunità di Maddaloni, invece, ad approfittare proprio di questo periodo per essere ancora più vicina a chi ha veramente bisogno”.  

Padre Eduardo Scognamiglio
  • Il suo messaggio per questa Santa Pasqua, rivolto a tutte quelle categorie di lavoratori che non possono restare a casa

Spero che questa Pasqua possa rappresentare una rinascita e che l’uomo impari a coltivare ogni giorno piccoli sentimenti di amore, pace, dialogo e rispetto. Sostituiamo gli abbracci, che al momento non possiamo darci, con i sorrisi, la generosità, l’educazione. Queste cose possono rappresentare piccoli segni di luce e speranza”.

Vincenzo Lombardi