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MADDALONI- L’abbiamo scritto e riscritto. La storia amministrativa e l’intera gestione burocratica dell’emergenza “Ponte Vapore”, è uno scandalo. E questa notte, si è sfiorata pura la tragedia. Il copione è sempre lo stesso: un Tir ha cercato di forzare i blocchi. Insomma, come accade puntualmente da oltre un anno, il grosso mezzo ha ignorato il divieto di transito (ai mezzi superiori ai 35 quintali e più larghi di 2,50 metri). La strategia è “così fan tutti: forzare i blocchi e scavalcare i new jersey”. Così, sono andati sbattere (nei mesi) un Tir con carico straordinario, un autoarticolato (che ha distrutto l’avantreno) e un numero imprecisato di grossi mezzi rimasti bloccati che hanno tentato di passare anche controsenso. E ora, la tragicommedia ha assunto contorni poco rassicuranti. Il tentativo si superamento dei blocchi a scavalco ha causato lo sbilanciamento del pesante mezzo. Grazie alla manovra azzardata, ha perso il grosso carico che, per fortuna, si è adagiato sul fianco destro ribaltandosi in un cortile privato. Appeni pochi metri più avanti dello scavalco della linea ferrata Caserta-Cancello-Napoli. Si è evitata la tragedia per questioni di metri. Poteva andare molto peggio con il rischio che il container potesse volare sui binari. Per la cronaca, sono in corso le operazione di recupero del container grazie all’ausilio di gru pesanti. Sul posto la polizia Muncipale che ha chiuso gli accessi. E ora toniamo alla sconcertante vicenda del Ponte Vapore. Sconcertante perchè è dal 2012 che esiste una Ctu (sul grave ammaloramento del ponte) sepolta nei cassetti del comune e riesumata solo grazie al “Comitato Abc” che ha fatto un esposto in Procura. Sconcertante visto gli sfondamenti a ripetizioni delle protezioni insufficienti fatte dal comune. Sconcertante perchè è dallo scorso settembre (data di approvazione dei progetti e del voto all’unanimità del civico consesso) che si attende l’avvio dei lavori. Si aspetta che la burocrazia compia il suo corso. E’ tutto pronto, ma stando alle cronaca, solo due giorni fa (cioè dopo quasi 100 giorni) sarebbero arrivate le credenziali regionali, grazie alle quali, il comune potrà chiedere al Mibact un sopralluogo che certifichi la il “ponte degli americani” (costruito dalle truppe alleate nel 1944) non ha alcuno interesse storico e quindi potrà essere abbattuto. Ovviamente, ottenuto le credenziali bisognerà aspettare che arrivi il sopralluogo. Sempre che prima non arrivi qualche Tir a combinare un disastro irreparabile. C’è un dettaglio che fa accapponare la pelle. Su questa vicenda la Procura ha aperto un fascicolo di inchiesta che ha imposto procedure di intervento celeri per la sostituzione del ponte. Ma questo non basta a scuotere la lentocrazia nazionale. E certe anime belle che, non conoscendo la gravità della situazione e nemmeno le procedure in campo, pontificano sul come fare e chi deve fare senza mai scendere in campo o esporsi di persona. La verità è una sola: se il comitato Abc non avesse “descretato” i documenti sepolti all’Ufficio tecnico di Maddaloni la messa a norma e la sostituzione del ponte non ci sarebbe mai stata. Questa è cittadinanza attiva. Tutto il resto appartiene al quieto vivere dei benpensanti da tastiera.

Redazione