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MADDALONI- Non c’è un “caso Cortese”. Ma Bruno Cortese, da quando è sceso in politica, non c’è scelta fatta che non abbia suscitato polemiche. E’ accaduto alla vigilia della presentazione delle liste alle amministrative. La storia si è ripetuta con l’entrata nel gruppo misto. E ovviamente la delega, avuta dal sindaco, apre vecchie ferite politiche. Gaetano Correra (Alternativa per Maddaloni) esterna le sue valutazioni.

Gaetano Correra

Guardate con sospetto questa collaborazione con il sindaco De Filippo?

Affatto. Finalmente, una volta tanto, si è fatto chiarezza.

In che senso?

Formalmente, c’è l’allargamento della maggioranza. E’ un atto coerente perchè Cortese è già parte della maggioranza avendo votato in consiglio comunale tutti gli atti questa amministrazione.

Stiamo parlando di collaborazione…

In politica,non esistono posizioni intermedie. Se il candidato sindaco che ha sfidato De Filippo adesso è un delegato di De Filippo significa che è parte della squadra. E questo, sempre in politica, non è un fatto senza conseguenze. Significa erodere spazio, agibilità e autonomia dell’assessore Enzo Lerro che il titolare della attività produttive. Le cosiddette super consulenze suonano come atti di sfiducia, lesione per la maggioranza e volontà di fare consenso a prescindere.

Quindi per voi Cortese è diventato “defilippiano”?

Lo è diventato un minuto dopo che si è concretizzata la sconfitta elettorale perchè ha tralasciato la sua appartenenza all’opposizione, compito assegnatogli dagli elettori. E poi c’è sempre la questione delle questioni: da candidato a sindaco (che ha raccolto meno dei voti della sua coalizione) di fatto occupa il posto di un consigliere comunale. Non è riuscito ad andare oltre alla sconfitta elettorale. Non ha voluto svolgere il ruolo che è proprio delle opposizioni. Ha imboccato la terza via: l’abbraccio con De Filippo. Questa non è una mia valutazione ma un dato di fatto.

Cosa pensate delle deleghe assegnate ai consiglieri e non solo?

E’ una facoltà garantita dal Tuel. Ma norme alla mano, siamo seri: i delegati sono collaboratori del sindaco ma non hanno nessuna licenza o facoltà di svolgere funzioni amministrative attive. Cioè non possono rappresentare l’ente all’esterno; nè possono parlare o rappresentare il sindaco; nè partecipare alla giunta e nemmeno svolgere atti che possano invocare azioni amministrative attive proprie degli assessori. L’esatto contrario di quanto affermato prematuramente da qualche delegato.

Redazione