Con questo spirito è stata firmata un’apposita convenzione, fortemente voluta dal Presidente Magliocca, tra il Museo Provinciale Campano di Capua e l’Ufficio Locale Esecuzioni Penali Esterne di Caserta (ULEPE) del Ministero della Giustizia, diretto dalla dottoressa Maria Laura Forte.La convenzione ha la finalità di promuovere azioni concordi tese a sensibilizzare, nei confronti della comunità locale, azioni di sostegno e di reinserimento di persone in esecuzione penale; promuovere la conoscenza e lo sviluppo di attività riparative a favore della collettività e di favorire la costituzione di una rete di risorse, che accolgano i soggetti, ammessi a misura alternativa o ammessi alla sospensione del procedimento con messa alla prova, che hanno aderito al progetto riparativo.“Questa convenzione permetterà al Museo di impiegare, di qui a breve, – ha evidenziato il Direttore del Museo Provinciale Campano di Capua, Dr. Giovanni Solino – un certo numero di persone in maniera completamente gratuita, come custodi museali. Tutti sanno della assoluta carenza di personale al Museo e dell’impossibilità della Provincia di farvi fronte. Questa convenzione – ha concluso – potrebbe offrire una prima importante soluzione per garantire standard minimi di servizio nonché ampliamenti di orari per i visitatori”.“L’UEPE è l’Ufficio di esecuzione esterna del Dipartimento giustizia minorile e di comunità – ha precisato il Direttore Dr.ssa Maria Laura Forte – e si occupa di tutto ciò che è esecuzione penale alternativa al carcere. La necessaria e preziosa collaborazione, in questo caso con il Museo Provinciale Campano di Capua, è fondamentale per costruire percorsi di recupero e di reinserimento sociale degli autori dei reati.”La durata della convenzione è fissata in un 1 anno.Il Museo Provinciale Campano di Capua è lieto di attuare un’esperienza pilota di giustizia riparativa, cioè sostanzialmente un nuovo approccio che consente di coinvolgere la vittima, il reo e la comunità nella ricerca di soluzioni agli effetti del conflitto generato dal fatto delittuoso, al fine di promuovere attività di riparazione del danno, di riconciliazione tra le parti e di rafforzamento del senso di sicurezza collettivo. |