00 9 min 4 anni

(servizio di Vincenzo Lombardi) – Tre premesse fondamentali prima di questa seriosa chiacchierata: il 70° Festival di Sanremo non è iniziato nel migliore dei modi e chi lo segue da tempo (forse troppo…) non può che rimarcare alcune falle organizzative che si spera non diventino crateri nel corso della kermesse canora. La figuraccia del cast, annunciato in stile “Sagra della Porchetta”, non permette ad Amadues di partire con il giusto credito per l’impegno più importante della sua carriera. Seconda considerazione: guai a pensare che Sanremo rappresenti il meglio della musica italiana, la selezione massima della nostra discografia. Tutt’altro. I “BIG” sono, il più delle volte, lontano da Spotify, dagli streaming e dalle views dei ragazzi. A Sanremo2020 mancano nomi come Gazzelle, Brunori Sas, Coez, Capo Plaza, Gue Pequeno, Aiello, ma anche glorie storiche che meritavano una nuova ribalta come Paolo Vallesi e Mietta, oppure passerelle alla carriera come Raf & Tozzi. Ultima considerazione (quella che spesso stravolge i giochi): nella lunga vigilia festivaliera si producono opinioni e analisi come le arancine in Sicilia, dimenticando che il giudizio veritiero è dato solo dall’ascolto dei brani, delle canzoni in gara, di quelle che sono, almeno dovrebbero essere, le vere protagoniste del circo.

Detto questo tuffiamoci in una prima analisi sui 24 BIG scelti da Amadues. Un numero esagerato che consegnerà alle serate televisive le classiche dirette infinite. Pochi nomi storici, pochi nomi legati alla celebrazione di un compleanno importantissimo come quello dei 70 anni. La maggior parte di loro, ovviamente, con album in uscita e tour in partenza come nel caso di Diodato ed Enrico Nigiotti, due cantautori straordinariamente emozionali che cercano da questo Festival una meritata consacrazione dopo un 2019 ricco di soddisfazioni. Per il pubblico generalista di RaiUno rappresenteranno la novità, stiamo parlando dei Pinguini Tattici Nucleari, classica band a sorpresa che viene inserita nel cast per far intendere che il Festival sa guardare oltre (vedi i Pertubazione nel 2014, l’expoilt de Lo Stato Sociale, gli Ex-Otago un anno fa). Bergamaschi in quota indie, riempiono i palasport ed hanno già tanti singoli certificati. Meritatissima la presenza di Elodie (in gara con un brano scritto da Mahmood), volto osannato anche dalla pubblicità e di Raphael Gualazzi, un talento che ci invidiano anche all’estero. Duetto d’autore per Bugo e Morgan, amici da una vita, legati adesso anche da una bella canzone. La presenza di Giordana Angi era confermata già dell’estate per tantissimi motivi: la bravura della cantautrice, la cassa di risonanza di “Amici”, le ottime vendite dell’album, la presenza di Tiziano Ferro al Festival (il cantautore di Latina è stato il primo produttore e quattro brani firmati da Giordana sono presenti nell’ultimo album di TZN). Francesco Gabbani torna a Sanremo non per una passeggiata ma puntando ancora una volta su una canzone da podio (scritta a quattro mani con Pacifico). Il Festival gli ha dato tutto e da quel palco lui cerca un volo importante. Torna anche Irene Grandi, venticinque anni di carriera, che all’Ariston ha sempre fatto ascoltare cose egregie. Nel 2000 ad esempio, il secondo posto con “La tua ragazza sempre” scritta a quattro mani da Vasco Rossi e Gaetano Curreri che, venti anni dopo, riconsegnano alla cantante toscana un brano molto autobiografico. Facciamo il tifo per Paolo Jannacci, figlio del grande Enzo, altro nome nuovo di questo cast ma con una carriera strepitosa come autore e direttore d’orchestra. Paolo potrebbe essere una delle sorprese. Dopo i successi raccolti nella passata edizione tornano i rappresentati della nuova leva del rap come Rancore (tre premi conquistati un anno fa con Daniele Silvestri) ed Achille Lauro (dodici mesi da protagonista delle classifiche), due ragazzi che sanno sempre proporre qualcosa di nuovo e spesso di forte nei contenuti. Della presenza di Marco Masini e del suo trentennale da celebrare al Festival si sapeva da tempo memore: il cantautore toscano è garanzia di qualità specie nei testi. Dopo anni di presenze in radio e in TV arriva il meritato Sanremo per la siciliana Levante. Dal mondo talent anche il vincitore di “Amici”, Alberto Urso anche se della lirica che si fonde con il pop abbiamo già dato con Il Volo. Presenza last minute per Tosca e Rita Pavone, due signore della nostra canzone che rappresentano sicuramente due generazioni (e quindi due fasce di pubblico) molto diverse. La macchina della polemica festivaliera si è subito messa in moto all’annuncio della presenza della Pavone, che ha più volte annunciato di ritirarsi dalle scene per poi farne ricomparsa, famosa nell’ultimo periodo per i suoi tweet “sovranisti”.

La giornalista e scrittice Rula Jebreal: sin dal primo momentoi tante polemiche sulla sua presenza a Sanremo

L’opinione pubblica ha già lanciato la sfida con Rula Jebreal, la giornalista palestinese di origini italiane confermata tra le ospiti della kermesse. Rula dovrebbe essere ospite della prima serata con un monologo legato alla violenza sulle donne. Lega e Alleanza Nazionale capeggiano il coro di proteste, i pentastellati nicchiano. La Jebreal ha annunciato che destinerà metà del compenso per le attività di Nadia Murad, premio Nobel per la Pace 2018, già vittima di uno stupro. Non è dato sapere, invece, chi rappresenti, in termini musicali, Elettra Lamborghini e cosa possa dare a questo Sanremo70 e soprattutto se non c’era qualcosa di qualitativamente migliore. Fondoschiena leopardato a parte, la ricca ereditiera, cosa potrà dare al Festival?  Debutta in gara (dopo essere stato super ospite due volte, l’ultima nel 2018) Piero Pelù, forse la vera sorpresa del cast ma ad un certo punto della carriera, l’Ariston resta la miglior vetrina promozionale possibile. Riesumato anche Michele Zarrillo (tredicesima partecipazione per lui, a Sanremo le cose migliori di quarant’anni di carriera), esordio per Riki, che prova a staccarsi (anche nel look) dalla fascia dei giovanissimi. Chi potrebbe dare un’autentica scossa alla gara potrebbe essere Anastasio, unico campano in gara tra i BIG che dopo gli allori di “X-Factor” prova a voltare pagina ed aggiungere un importante mattone alla sua carriera. Debutto tra i Campioni molto chiacchierato per il rapper romano (con la maschera), Junior Cally presenza davvero tutta da scoprire e finora con pochi exploit da segnalare. Si riunirono proprio nel 2018 a Sanremo e dopo aver festeggiato i venti anni di carriera, Le Vibrazioni sanno di poter trarre tanto dal Festival a condizione di presentarsi con il brano giusto (stavolta c’è anche lo zampino di Roberto Casalino autore very top!). Ventiquattro BIG ed otto NUOVE PROPOSTE: 32 canzoni da ascoltare e riascoltare. Con la speranza di non dimenticarle dopo una settimana… 

Le giornaliste del TG1 Emma D’Aquino e Laura Chimenti con Sabrina Salerno, icona anni ’80: anche loro al fianco di Amadeus

LE VALLETTE E IL 70° ANNIVERSARIO: In un Festival iniziato non al meglio a livello di comunicazione, ci affidiamo a forti voci della vigilia che riguarderebbero una SERATA EXTRA di Sanremo in programma il lunedi (3 Febbraio alla vigilia della gara) dal Salone del Casinò. Sua Televisionità, Pippo Baudo, dovrebbe condurre una serata di Gala dedicata ai 70 anni di Sanremo con tanti ricordi e protagonisti che hanno scritto pagine importanti della kermesse. Al suo fianco dovrebbero esserci Diletta Leotta (come da noi anticipato lo scorso novembre) e Belen Rodriguez. Una serata aggiuntiva ricca di evergreen legati alla storia di Sanremo. Capitolo vallette: ecco le donne di Amadeus: Diletta Leotta fa il bis anche sul palco dell’Ariston. Con lei anche le giornaliste del TG1, Emma D’Aquino e Laura Chimenti. Confermata Georgina Rodriguez (fidanzata di Ronaldo). A ventinove anni da “Siamo donne…oltre le gambe c’è di più“, torna Sabrina Salerno. Contentino aziendale per Antonella Clerici e altra fidanzata VIP come Francesca Sofia Novello (legata a Valentino Rossi). Nel sabato della finalissima ci sarà Mara Venier, da tempo coccolata da Amadues. Per zia Mara la prima volta sul palco si Sanremo…

Noi abbiamo già perso il conto. Ormai è chiaro, contando anche Fiorello, Tiziano Ferro e Roberto Benigni, il buon Amadeus ha deciso di cucinare una minestra con tutti gli ingredienti possibili…

Vincenzo Lombardi