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MADDALONI- Incredibile sul Ponte Vapore. Può un Tir a sagoma larga passare su un ponte a carreggiata ristretta e con tanto di divieto di transito? E così sul ponte della vergogna, dove la sfacciataggine dei camionisti, la strafottenza per i pericoli e la mancanza del rispetto delle norme basilari del codice della strada la fanno da padrone, si assistono scene surreali: un Tir incastrato sui new jersey distrutti. Macchine incolonnate, “smadonnamenti” a tutta forza, imprecazioni, clacson a tutto spiano e disagi. Insomma, la solita tarantella, il solito blocco del traffico, le code. Il fatto nuovo è che la questione “Ponte Vapore” è uno scandalo burocratico. Pronto il finanziamento, pronto il progetto esecutivo, fatti le conferenze dei servizi, disposto l’affidamento dei lavori, opera approvata dal Consiglio Comunale. Cosa manca? Il parere della Soprintendenza che deve autorizzare l’abbattimento. E’ tutto? E’ l’inizio del caos. Prima del mitico sopralluogo che deve accertare cose arcinote, prima manca il protocollo d’intesa tra comune e Regione. A che serve? E’ l’atto propedeutico senza il quale il Ministero dei Beni Culturali non concede il benestare al sopralluogo. Un atto burocratico che autorizza un altro atto burocratico da cui nasce l’autorizzazione al sopralluogo necessario alla fine per autorizzare l’abbattimento. Un labirinto degno di un paese fermo. E meno male che tutto è partito con un esposto in Procura e da atti di somma urgenza. Una storiaccia tutta italiana impastata di burocrazia ottusa, fuga dalle responsabilità e disservizi. Ma se dovesse succedere l’irreparabile, cosa si dirà a quanti avranno subito gravi torti? L’ultima puntata della telenovela risale a ieri: la Regione non avrebbe, nel frattempo, ricevuto la pec di richiesta di accredito avanzata dal Comune che sarebbe necessaria per avviare l’istruttoria da cui scattano le successive autorizzazioni per ottenere il mitico sopralluogo sul ponte. E la storia continua tra un Tir incastrato e l’altro.

Redazione