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MADDALONI- Si può perdere il lavoro anche via telefono. Choc occupazionale allo scalo merci ferroviario Maddaloni-Marcianise: ufficializzato il taglio, traumatico e definitivo, di nove tecnici addetti alla manutenzione elettromeccanica e alla sicurezza dei locomotori elettrici. Espulsi definitivamente dalla produzione che è stata sospesa. Chiude l’officina meccanica per la manutenzione delle «motrici 652». E muore, dal punto i vista occupazionale, un altro pezzo produttivo di Maddaloni, quel poco che rimane del gigantesco scalo che avrebbe dovuto fungere da volano dello sviluppo del territorio e dell’intera provincia. Il gigantismo progettuale senza un piano produttivo ha generato, come in altri settori, dei mostri. In concreto, la Società Ferservice ha rifiutato la semplice proroga dei rapporti contrattuali con Mercitalia Rail del Gruppo Fs. Negando la procrastinazione delle condizioni contrattuali in corso, la Feservice ha bloccato tutta l’attività manutentiva. La risposta di Mercitalia è altrettanto traumatica: sostituzione di tutte le maestranze con personale proprio. E adesso, il territorio rischia di perdere pure le Omv (officine manutenzione veicoli) che faceva di Maddaloni-Marcianise un capisaldo della rete ferroviaria italiana. Già nove anni fa, la paralisi delle attività manutentive aveva eroso le commesse al territorio a tutto vantaggio delle aziende dislocate fuori regione a tutto vantaggio delle officine del nord Italia. La situazione è forse anche peggiore. A mobilitarsi, per il momento, solo i sindacati. Con una nota congiunta la Fiom e la Filt della Cgil hanno stigmatizzato il  «deplorevole comportamento, quello messo in atto da parte della Ferservice che sospende i lavoratori, sine die, senza una comunicazione alle rappresentanze sindacali di competenza». Chiedono «trattative e azioni per assicurare un futuro occupazionale ed economico ai lavoratori interessati».

Redazione