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MADDALONI- Dove eravamo rimasti con via Cancello e con il Ponte Vapore? Ai Tir incastrati. E ai Tir bloccati siamo rimasti. Anche oggi, come quasi tutte le settimane, c’è stato il solito Tir (nonostante i divieti grossi come una casa) che è rimasto in trappola nella strettoia ormai distrutta. Non vi raccontiamo delle solite scene che fanno parte dell’arredo urbano: manovre, contromanovre, bestemmie, imprecazioni, code. E vai con la solita tarantella. Ma dove siamo arrivati con l’abbattimenti e le ricostruzione del Ponte Vapore. In una fase molto avanzata e incredibilmente surreale. C’è tutto ma proprio tutto: i soldi (2,5 milioni di euro), i progetti esecutivi, le conferenze dei servizi e pure le procedure di affidamento dei lavori. E allora perchè non si inizia? Per il più banale e tragico dei motivi: lungaggini burocratiche. Cercheremo di essere sintetici. Poichè il Ponte era più vecchio dei 75 anni per legge deve essere abbattuto dopo il placet della Sorprintendenza. E allora si è messa in moto la macchina infernale delle richieste di parere. Prima richiesta rigettata perchè mancante delle indicazioni storiche certe. Seconda richiesta emendata: manca l’accredito del comune sul portale del Mibact. Adesso richiesta non ricevibile perchè il comune non è accreditato con la Regione (mediante regolare convenzione). A convenzione ottenuta, ci sarà l’accreditamento e quindi il placet per il sopralluogo e quindi il parere della Soprintendenza. Grandezza della burocrazia. E intanto, è tutto pronto e si aspetta. Mentre i Tir sfondano una strettoia fatta malissimo facendo aumentare i rischi e la possibilità di crollo dei parapetti sui binari. ma se dovesse succedere l’irreparabile come si potrà giustificare tante lentezza al cospetto di un fatto grave? Chi lo spiega a chi sarà danneggiato? Basterà appellarsi alle procedure?

Redazione