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MADDALONI- E adesso basta. Con la salute, con le malattie devastanti e con la salubrità ambientale non si scherza. Che il territorio sia cosparso rifiuti speciali (anche o soprattutto ad opera di una trazione criminogena avvezza all’abbandono dei rifiuti speciali) è cosa nota. E’ grave continuare ad ignorare che, tra televisori dismessi, mobilio in disuso, pneumatici, ci siano materiali contenenti amianto è grave. Il riferimento all’abbandono, custodito malissimo di lastre di eternit frantumate in Largo Montevergine (nei pressi della pensilina scattata della fermata dell’autobus) è solo l’ultimo degli esempi clamorosi. E il dottor Angelo Tenneriello (Maddaloni Positiva) passa dalla denuncia, alla polemica alla proposta. Che ne è del “Programma bonifica amianto” per il quale esiste buna robusta letteratura amministrativa nel “Piano Regionale Amianto”? Quello che prevede: la rilevazione sistematica delle situazioni di maggiore pericolo attraverso una attività di censimento dei siti nei quali siano presenti materiali o prodotti contenenti amianto, la programmazione delle azioni necessarie, azioni di riduzione del rischio, l’individuazione delle risorse finanziarie per gli interventi di bonifica. Cose molto serie.

Consigliere, oltre le norme e le mille inadempienze, andiamo al sodo: che fare?

Se per che “cosa fare” si intende dove prendere i soldi per intervenire dico subito che la Regione Campania (con delibera di giunta n. 258 del 02/05/2018 e Decreto Dirigenziale n. 252) ha stanziato euro 1.312.909,71 per l’esercizio finanziario 2018, euro 2.541.525,97 per l’esercizio finanziario 2019 ed euro 2.707732,00 per l’esercizio finanziario 2020 quali contributi a beneficio di Enti pubblici per interventi di bonifica di materiali contenenti amianto .

Tanto premesso, cosa chiede?

Urge conoscere se attualmente negli edifici di proprietà comunale, soprattutto scuole, è presente amianto. E poi è intenzione dell’Amministrazione Comunale richiedere fondi alla Regione Campania per procedere alla bonifica degli edifici comunali in cui eventualmente è ancora presente amianto.

Solo negli edifici pubblici?

Affatto sarebbe interessante sapere se è intenzione dell’Amministrazione comunale procedere ad una mappatura del territorio per individuare edifici privati (abitazioni civili, industrie, capannoni ecc.) in cui sia ancora presente amianto.

Solo censimento?

No. Andiamo al sodo: che vuole fare l’amministrazione per arrivare ad ottenere finanziamenti per le procedure complesse di bonifica?

E per il problema degli sversamenti abusivi e degli abbandoni?

Vogliamo sapere se è intenzione dell’Amministrazione comunale attivare un “ecosportello amianto” a cui segnalare la presenza di amianto abbandonato o la presenza su siti privati (abitazioni civili, industrie etc) di amianto deteriorato, che stipuli convenzioni con ditte specializzate per la bonifica da amianto vantaggiose per i cittadini e che sia di supporto ai privati nelle fasi preliminari della bonifica e durante la bonifica stessa. E’ questo il servizio che manca: i cittadini sono lasciati soli al cospetto di un’emergenza ambientale subdola e aggressiva.

Redazione