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MADDALONI- Adesso basta, non c’è un minuto da perdere. Alternativa per Maddaloni ritorna alla carica sui projetc financing che vanno cancellati. L’aborto amministrativo, finanziario e urbanistico va cancellato. La situazione di stallo attuale sarebbe più pericolosa dei contenziosi o delle pretese che i soggetti attuatori potrebbero avanzare. Il portavoce Gaetano Correra motiva la necessità di una mobilitazione preventiva per tutelare l’ente.

Parlate dei project financing abortiti come di una emergenza amministrativa. Perchè?

Perchè la situazione di stallo ovvero il decidere di non decidere sta sottoponendo l’ente locale a inutili e dispendiosi rischi. Premesso che tutto quello che è stato concepito 10 anni fa è irrealizzabile oggi, non si comprende come si possa lasciare in piedi una cosa morta. A che serve e a chi giova?

Appunto a chi giova?

A nessuno, tantomeno all’ente locale. Pertanto,  vanno cancellati, oggi più di ieri. Come? Innanzitutto, monitorando cosa è stato fatto: mantenere in piedi accordi approdati ad un nulla di fatto è un assurdo amministrativo. Pertanto vanno monitorate le opere e le attività svolte. Ci sono stati degli espropri, realizzati con modalità agevolate proprio perchè legati alla realizzazione di opere di pubblica utilità. Poichè queste non saranno realizzate, l’ente locale deve ritornare in possesso di quei terreni vincolati a funzioni di pubblica utilità. Al privato, che ha realizzato impianto fotovoltaici, vanno riconosciuti eventuali compensazioni per sfruttamento a termine degli impianti. Nella reciproca tutela degli interessi questi accordi vanno sciolti.

Un divorzio consensuale?

Diciamo di si. Più semplicemente una presa d’atto della situazione esistente e del fallimento del progetto di finanza.

E delle opere promesse, che fare?

Se l’opera promessa era il campo di calcio nuovo allora, entrati in possesso dei terreni, tocca la comune (magari attraverso l’accesso al credito sportivo) passare alla fase attuativa e realizzarlo in proprio. Fatti salvi i legittimi interessi della parti si proceda allo scioglimento.

Perchè siete così determinati?

Perchè perdere tempo significa sottoporre l’ente a rischi inutili. In questo frangente, il comune non sta traendo nessun vantaggio. E questo è inaccettabile. Leggo di progetti futuribili, di poste ciclabili da 100 km e altri magnifiche promesse di un futuro radioso. Tutto bello, tutto rigorosamente declinato secondo la logica del futuro remoto. E poi si convive pacificamente con le macerie progettuali prodotte da simili sogni di un futuro radioso che non c’è stato. Ecco perchè ci mobilitiamo: mentre si rincorre il futuro remoto, ci si dimentica del presente problematico. Questo in politica come nell’azione amministrativa significa evitare di parlare dei problemi reali. Niente problemi da risolvere mentre si sogna il paradiso tutto da costruire.

Ma si può parlare di inadempienze da ambo le parti?

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Veramente, è solo il comune che dovrebbe chiedere spiegazioni e chiarimenti sulle procedure di esproprio vantaggioso dei terreni e sul loro utilizzo. Ma è meglio innescare un processo di archiviazione di un progetto di finanza nato morto. Certamente, tutto si può e deve fare tranne che ipotizzare una riedizione degli accordi

Redazione