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Il sindaco Andrea De Filippo, oggi pomeriggio, ha incontrato i “professori di mandolino“. Laicamente il primo cittadino ha incontrato i tecnici del territorio: quelli preoccupati molto seriamente, e ragion veduta, per la “diaspora” in corso o fuga dei dipendenti dall’ufficio tecnico. Tra pensionamenti in atto e quelli futuri, l’Utc rischia la chiusura totale, almeno per il settore lavori pubblici, Solo, la sintesi numerica dà l’esatta dimensione del rischio che si sta correndo: la paralisi di almeno l’80 per cento dell’attività edilizia e del suo indotto sul territorio. Una vera iattura da scongiurare assolutamente se sommata ad una congiuntura economica tutt’altro che felice in un contesto territoriale depresso. E si è palesato il De Filippo che non ti aspetti: ha apprezzato lo spirito laico, collaborativo, oltre gli schieramenti e le condizioni personali, finalizzato a trovare soluzioni per uscire dal rischio paralisi. In concreto, la “short list”, anche per le pratiche edilizie (sul modello messo in atto per il condono) si può fare. Tanto che il sindaco, sulla scorta di altre esperienze amministrative similari, ha annunciato “tempi brevissimi” nel caso di esisto positivo della fattibilità del progetto. Insomma, si vede la luce in fondo al tunnel. L’appuntamento presso il centro polivalente ex Macello di via Napoli ha prodotto buoni frutti. Il sindaco ha colto l’occasione anche per disegnare un quadro più che sconfortante dello stato dell’efficienza e produttività degli uffici comunali. Così a tinte fosche che l’esodo da pensionamento sarebbe il male minore ma anche l’unica opportunità di un rilancio di un ente sbracato al minimo storico nella sua capacità produttiva e nelle suo patrimonio di competenze professionali. Oltre la short list, per l’Utc è previsto anche il ricorso a personale di altri comuni a scavalco. Ma mancando le competenze e il personale, mancano i progetti. Tanto che De Filippo ha esortato i tecnici del territorio ad avanzare ipotesi e percorsi progettuali. E alle collaborazioni professionali, qualora dovessero andare a buon fine, verrebbe giustamente riconosciuto il dovuto ristoro. Insomma, l’incontro tra il sindaco e i tecnici del territorio sembra vere posto le baie per uno sviluppo proficuo e produttivo nell’interesse supremo della collettività. Alla fin fine, i tanto vituperati “professori di mandolino” non sono poi così brutti e molesti come anche il sindaco li dipinge. Se sono rose (ovvero progetti e propositi amministrativi fondati) fioriranno.

Redazione