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MADDALONI- Occupazione di suolo pubblico e parcheggi.  Che Far West! Alcuni residenti ci segnalano quella che chiamano la “politica dei figli e dei figliastri”. Insomma, a parità di regole e per la medesima infrazione, da una parte si pratica la clemenza ad oltranza (24 ore su 24) e dall’altra l’intransigenza. Non sappiamo se la rabbia (anche in parte giustificata per la multa ricevuta in un oceano di auto in divieto di sosta) abbia fatto perdere la pazienza al nostro lettore. Certamente, ci ha documentato minuziosamente scene e polemiche scoppiate in piazza Ferraro e dintorni, che per la verità riguardano tutta Maddaloni e che mostrano palesemente una disparità di trattamento: il divieto di sosta (se c’è) va sanzionato. Ma non a a caso. Non solo a Pasqua e Natale o in qualche festa comandata bensì tutti i 365 giorni giorni all’anno. Ma quello che è vero per le auto perchè non dovrebbe valere di più (soprattutto per i negozi che commerciano alimentari) quando ad occupare gli spazi sono gli esercizi commerciali? E  come nel caso illustrato addirittura complica la vita anche al transito dei pedoni sui marciapiedi? Al cospetto di una tale mancanza di regole invocare la solita mancanza di perdonale, di fondi, il dissesto finanziario e tutto l’armamentario burocratico-amministrativo sarebbe meschino. Il problema è più profondo: la totale mancanza del rispetto delle regole che diventa norma. E l’assoluta assuefazione del cittadino medio all’anarchia e alla prevaricazione. Infatti, basta fare un giro per vedere come intere strade sia cancellate dalla sosta selvaggia praticata da ambo i lato della strada e pure davanti ai negozi: via Ponte Carolino, via Bixio. Via Caudina, via Libertà, via San Francesco d’Assisi. E addirittura pure in via Capillo: la strada più larga di Maddaloni, comunicante con l’area di parcheggio più grande in centro dove si sosta da ambo i lati e a volte a senso unico alternato. C’è da aggiungere altro? E’ il Far West. E poi c’è pure qualcuno che straparla di “percorsi turistici a Maddaloni”. Come direbbe Totò: “Ma mi faccia il piacere…”

Redazione