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MADDALONI- Cambiano i sindaci, cambia forse anche il mondo della politica, ma non cambia l’Interporto. E’ dagli anni ’90 se si susseguono vertici, incontri, sollecitazioni. La storia è sempre la stessa: da una parte gli edili (alle prese le periodiche fasi di disoccupazione e blocco dei cantieri), dall’altra i sindaci (di Maddaloni  e Marcianise) alle prese con sollecitazioni, proteste, happening e presenza scomode degli edili senza lavoro. Aspettando che si compia la beata speranza dell’avvicendamento delle imprese affidatarie dei lavori di completamento di quattro capannoni, è va in onda un canzona già ascoltata e un film già visto migliaia di volte. Partono i fax. Poi ci sarà una riunione sulla crisi in corso (tra sindacati, lavoratori, sindaci e committente) e poi ci dovrebbe essere la calendarizzazione della crisi occupazionale stessa. Al momento, c’è solo la data del 31 gennaio come presunto inizio dell’avvicendamento tra imprese. Stamattina, è toccato anche al sindaco Andrea De Filippo calarsi nella funzione di sindacalista, assistente sociale, psicologo, mediatore linguistico, consulente d’impresa: ha ricevuto i sindacati Feneal-Uil e Filca-Cisl e i lavoratori. Presente l’on. Antonio Del Monaco, sono stati fatti gli inviti alle parti: tra 15 giorni, il sindaco di Maddaloni e il sindaco di Marcianise, i sindacati, l’Interporto Sud Europa e i parlamentari  e l’on. Antonio Del Monaco si rivedranno per far il punto su una crisi che sembra avvitarsi su se stessa. Questa volta siamo alla svolta: viste le centinaia di vertenze gemelle, possiamo dire che un eventuale fallimento del vertice (fissato tra 15 giorni) potrebbe coincidere con l’inizio della mobilitazione occupazionale, quella pubblica, chiassosa e irriverente a cui dagli anni ’90 ci hanno abituato gli edili. Forse è cambiato il mondo ma non il mondo occupazionale che gravita intorno all’Interporto.

Redazione