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MADDALONI- Non c’è alternativa all’abbattimento. E sale la tensione. Per emettere ordine nella «giungla dei cartelloni pubblicitari» si parte dalla rimozione. Le cifre sono importanti: almeno 146 rimozioni forzate di impianti pubblicitari (installazioni 6×3) su tutto il territorio cittadino; solo sette saranno sottoposte a verifica. In sintesi, il 98% di tutte le grandi insegne pubblicitarie, a partire dalle dimensioni 3×4 e superiori, sono tutte abusive oppure non in regola con i pagamenti ma soprattutto pericolose perché non rispettano le regole di sicurezza del codice della strada (art.23). E proprio, partendo dal codice della strada, è scattata la «rimozione forzata immediata per la tutela della pubblica incolumità». Saranno tolte le installazioni a meno di tre metri dal ciglio della strada e a meno di 100 metri dalle segnaletica alla segnaletica stradale verticale di pericolo e indicazione.  In pratica, la quasi totalità degli impianti esistenti sulla statale Appia, la statale 265, su via Forche Caudine, in località Giardinetti e nelle principali strade del centro nessun impianto rientra in questi parametri. A monte dell’ordinanza del sindaco c’è il mai risolto «Far west delle concessioni». Dopo anni di mancati controlli, ci sono impianti in possesso di richiesta di autorizzazione, altri autorizzati (ma con permessi non rinnovati), altri totalmente abusivi. E ora si va allo scontro perché fioccano le proposte di sanatoria, le diffide. I gestori degli impianti si mobilitano: le aziende maddalonesi del settore, hanno chiesto di fermare le gru per discutere le «criticità del settore». Sebbene non esista una deroga per gli abusi o difformità perpetuate nei decenni, i gestori maddalonesi contestano e chiedono: la predisposizione e attuazione di un piano pubblicitario per il trasloco delle installazioni in spazi a norma; secondo, un’applicazione egalitaria delle norme. Ribaltata di fatto la controversia: l’emergenza è la gran quantità di piccole e medie insegne commerciali e pubblicitarie non censite o contestate sul territorio. Insomma, sarebbero perseguiti i cartelloni 6×3 e tollerate le installazioni pubblicitarie non in regola dei negozi. Inoltre, le gru vanno fermate perché non sarebbero state ultimate le procedure di intimazione d rimozione forzata per i gestori non in regola. E poi, il comune sarebbe inadempiente: non adottando un regolamento per la pubblicità. La richiesta è dare la possibilità di transitare nel nuovo regime del «Piano regolatore della pubblicità» per formulare richiesta di trasferimento in tutti gli gli spazi liberi, sulle strade comunali che possono ospitare i cartelli, a partire da quelli 6×3, che rispettano i dettami dell’art.23 del codice della strada. Intanto, cominciano a muoversi anche gli avvocati.

Redazione