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MADDALONI- L’Appia colpisce ancora. Lungo la strada dell’incredibile “spezzatino di competenze” (statale, provinciale e persino comunale in alcuni tratti) la sorpresa è dietro l’angolo e dietro la curva. Dopo i fiumi d’acqua, gli allagamento e gli appantanamenti post allagamenti delle settimane scorse, il manto stradale è combinato davvero male. E’ una carreggiata zebrata: rattoppi multicolori di varia estensione, buche, avvallamenti, anche voragini. Non sappaimo se il camion (nella foto) finito questa mattina nelle famigerate cunette laterali (quelle delle manutenzioni complicate) sia uscito di strade e finito in una cunetta per imperizia, disattenzione, guasto meccanico o altro. Ma non è improbabile che la gimkana e lo zig zag tra un buca e un avvallamento abbiano svolto un ruolo non secondario. Uno slalom che, fatto dopo il tramonti, diventa oggettivamente pericoloso. Il tempo delle lamentazione è finito e indigiare, in cose viste e riviste, non serve. Le piogge intense c’entrano, ma fino ad un certo punto. Manca tutto: il drenaggio, la pulizia delle caditoie laterali, l’illuminazione a norma, le immissioni a raso in sicurezza, un manto stradale decente, segnaletica orizzontale e verticale adeguata e persino le insegne pubblicitarie (in più punti) sono difformi rispetto alle norme del codice della strada. Tanto premesso Prefettura, Anas, provincia, sindaci, Regione, non possono fare spallucce al cospetto di un problema irrisolto e che diventerà d’attualità ai prossimi momenti meteorici infelici o in caso di eventi luttuosi o tristi. Non è più il tempio di sbandierare le convinzioni personali o di parte ma della responsabilità, possibilmente trasversale e cooperativa.

Redazione